Il progetto CORALE di Nazzareno Guglielmi nasce da una costola di NoPlace, collettiva ideata da Umberto Cavenago.
All’inaugurazione della mostra Guglielmi ha avuto l’occasione di rivedere amici artisti persi di vista e allora dopo la mostra ha pensato a questo progetto.
Il titolo CORALE è inteso nel vero senso della parola, persone che si ritrovano insieme per un medesimo fine, il fare artistico.
Almeoni Piero, Arcangeli Maurizio, Arnò Alessandra, Aschieri Guglielmo, Boccalini Stefano, Bonfiglio Clara, Bonomi Corrado, Buzzi Carlo, Campanella Pasquale, Carosi Giovanni, Castoldi Zefferina, Cavenago Umberto, Cella Gianni, Citterio Claudio, Compagnoni Luigi, Cristini Ermanno, Dell’Acqua Carlo, Di Caprio Nicola, Della Beffa Carla, E il topo, Ferruzzi Dino, Franza Helga, Gangai Gianni, Gatti Lorenzo, Giorgi Arianna, Gorni Mario, Guastaroba Cecilia, Hermann Bart, Hirsch Debora, Levi Corrado, Jannini Ernesto, Joykix, Marrocco Franco, Mazzoni Vittoria, Maier Nataly, Mala Arti Visive, Menin Samuele, Mercuri Maurizio, Microcollection, Miele Yari, Modorati Elena, Molinari Dario, Mugnaini Alberto, Norese Giancarlo, Olinsky, Petrolo Francesca, Premiata Ditta, Sabatti Bassini Paola, Sana Giovanni, Scarabelli Luca, Simoni Paolo, Spagnulo Valdi, Stokner Maria, Tabarelli Patrick, Traina Alessandro, Truffa Giampaolo, Uberto Simona, Umbaca Enzo.
Ciao
mi piacerebbe suggellare l’incontro con tutti gli “amici-colleghi” rivisti di nuovo a Suzzara con lo scambio di un mio disegno con un altro tuo o un lavoro su carta di dimensioni massime A4.
Da questi scambi c’è intenzione di far uscire fuori poi anche una mostra e un catalogo.
Ti va la cosa?
Saluti e salute
Nazzareno
In mostra i veri protagonisti – con gli originali – saranno gli artisti coinvolti, di Guglielmi ci saranno le copie dei disegni scambiati con scritto il nome dell’artista che lo ha ricevuto, la data e il luogo dello scambio.
Tutta l’operazione ripercorre anche se in modo velato le categorie care a Guglielmi, il tempo e lo spazio.
Hanno risposto tutti gli artisti
Ha poi chiesto ad alcuni critici di scrivere della loro esperienza di scambio lavoro con gli artisti.
Hanno raccontato la loro storia: Arianna Baldoni, Jacqueline Ceresoli, Giulio Ciavoliello, Gigliola Foschi, Chiara Guidi, Elisabetta Longari, Angela Madesani, Simone Menegoi, Marco Meneguzzo e Ivan Quaroni.
Testo di Rossella Moratto:
L’arte è da sempre una storia di incontri.
Il dialogo tra artisti, lo scambio delle opere, il fare comunità – le botteghe e le scuole, i gruppi più o meno informali, i movimenti e le società artistiche lo testimoniano – è l’ordinaria realtà della pratica creativa, ben lontana dal cliché dell’isolamento del genio. L’arte si è sempre nutrita e sviluppata grazie ai contatti e alla creazione spontanea di reti dalle maglie spesso irregolari che hanno connesso persone, diffuso iconografie, tecniche, stili, idee.
Riflettendo su queste dinamiche Nazzareno Gugliemi, artista che si muove in un’area concettuale, ha voluto dare forma al rizoma delle sue relazioni in questa collettiva intitolata Corale. Più che una mostra in senso stretto, è un evento che nasce dall’affinità ma anche dalla casualità degli incontri, senza una configurazione rigida, né una definizione contenutistica a priori ma aperto alla disponibilità e generosità dei singoli e foriero di esiti imprevisti.
Corale è un diario per immagini che racconta amicizie, conoscenze e collaborazioni celebrandoli nello scambio: Guglielmi ha chiesto a 62 artisti che hanno in vario modo incrociato il suo percorso (58 dei quali hanno risposto positivamente all’appello) un disegno in cambio di una copia digitale di un lavoro su carta dello stesso Gugliemi, scelto liberamente tra quattro opzioni. La scelta della tecnica e della tipologia dello scambio è determinata unicamente dalla facilità di veicolazione. L’opera barattata non ha vincoli, se non la dimensione del foglio A4.
Ne risulta un insieme di segni che formano le tessere di un grande e composito mosaico a più mani realizzato inconsapevolmente da artisti appartenenti a diverse generazioni e orientamenti, un’opera corale appunto, in cui ogni originale è esposto accanto a quello ricevuto, come parte di una sequenza scandita dalla data e dal luogo apposti che mappano le coordinate spazio-temporali degli incontri e degli spostamenti e, allo stesso tempo, raccontano una parte della stratificata geografia artistica contemporanea milanese e non solo – fatta di studi, di gallerie, di scuole, di case, di locali – che rende palese la complessità dell’energia creativa metropolitana e non solo. Un flusso di espressione libera che va ben oltre l’oggettività del risultato finale perché vuole essere essenzialmente una presenza e un ritrovarsi.
La dinamica collaborativa innescata dall’invito apre alla reciprocità e, sospendendo l’etica individualista e gerarchica che abitualmente è alla base dell’organizzazione delle esposizioni, sostituisce a essa una relazione paritaria basata sull’implicito mutuo riconoscimento simbolico di appartenenza a un sodalizio. Lo scambio e il dono reciproco, come pratiche critiche, si pongono in direzione contraria ai rapporti che quotidianamente viviamo, rappresentano una sovrabbondanza che opera uno scarto nell’univocità imposta dal paradigma dell’utile, spostando l’attenzione sugli individui, valorizzando diversità e unicità.
Veduta dell'installazione, Sala delle Colonne, Fabbrica del Vapore
Il progetto CORALE di Nazzareno Guglielmi nasce da una costola di NoPlace, collettiva ideata da Umberto Cavenago.
All’inaugurazione della mostra Guglielmi ha avuto l’occasione di rivedere amici artisti persi di vista e allora dopo la mostra ha pensato a questo progetto.
Il titolo CORALE è inteso nel vero senso della parola, persone che si ritrovano insieme per un medesimo fine, il fare artistico.
Almeoni Piero, Arcangeli Maurizio, Arnò Alessandra, Aschieri Guglielmo, Boccalini Stefano, Bonfiglio Clara, Bonomi Corrado, Buzzi Carlo, Campanella Pasquale, Carosi Giovanni, Castoldi Zefferina, Cavenago Umberto, Cella Gianni, Citterio Claudio, Compagnoni Luigi, Cristini Ermanno, Dell’Acqua Carlo, Di Caprio Nicola, Della Beffa Carla, E il topo, Ferruzzi Dino, Franza Helga, Gangai Gianni, Gatti Lorenzo, Giorgi Arianna, Gorni Mario, Guastaroba Cecilia, Hermann Bart, Hirsch Debora, Levi Corrado, Jannini Ernesto, Joykix, Marrocco Franco, Mazzoni Vittoria, Maier Nataly, Mala Arti Visive, Menin Samuele, Mercuri Maurizio, Microcollection, Miele Yari, Modorati Elena, Molinari Dario, Mugnaini Alberto, Norese Giancarlo, Olinsky, Petrolo Francesca, Premiata Ditta, Sabatti Bassini Paola, Sana Giovanni, Scarabelli Luca, Simoni Paolo, Spagnulo Valdi, Stokner Maria, Tabarelli Patrick, Traina Alessandro, Truffa Giampaolo, Uberto Simona, Umbaca Enzo.
Ciao
mi piacerebbe suggellare l’incontro con tutti gli “amici-colleghi” rivisti di nuovo a Suzzara con lo scambio di un mio disegno con un altro tuo o un lavoro su carta di dimensioni massime A4.
Da questi scambi c’è intenzione di far uscire fuori poi anche una mostra e un catalogo.
Ti va la cosa?
Saluti e salute
Nazzareno
In mostra i veri protagonisti – con gli originali – saranno gli artisti coinvolti, di Guglielmi ci saranno le copie dei disegni scambiati con scritto il nome dell’artista che lo ha ricevuto, la data e il luogo dello scambio.
Tutta l’operazione ripercorre anche se in modo velato le categorie care a Guglielmi, il tempo e lo spazio.
Hanno risposto tutti gli artisti
Ha poi chiesto ad alcuni critici di scrivere della loro esperienza di scambio lavoro con gli artisti.
Hanno raccontato la loro storia: Arianna Baldoni, Jacqueline Ceresoli, Giulio Ciavoliello, Gigliola Foschi, Chiara Guidi, Elisabetta Longari, Angela Madesani, Simone Menegoi, Marco Meneguzzo e Ivan Quaroni.
Testo di Rossella Moratto:
L’arte è da sempre una storia di incontri.
Il dialogo tra artisti, lo scambio delle opere, il fare comunità – le botteghe e le scuole, i gruppi più o meno informali, i movimenti e le società artistiche lo testimoniano – è l’ordinaria realtà della pratica creativa, ben lontana dal cliché dell’isolamento del genio. L’arte si è sempre nutrita e sviluppata grazie ai contatti e alla creazione spontanea di reti dalle maglie spesso irregolari che hanno connesso persone, diffuso iconografie, tecniche, stili, idee.
Riflettendo su queste dinamiche Nazzareno Gugliemi, artista che si muove in un’area concettuale, ha voluto dare forma al rizoma delle sue relazioni in questa collettiva intitolata Corale. Più che una mostra in senso stretto, è un evento che nasce dall’affinità ma anche dalla casualità degli incontri, senza una configurazione rigida, né una definizione contenutistica a priori ma aperto alla disponibilità e generosità dei singoli e foriero di esiti imprevisti.
Corale è un diario per immagini che racconta amicizie, conoscenze e collaborazioni celebrandoli nello scambio: Guglielmi ha chiesto a 62 artisti che hanno in vario modo incrociato il suo percorso (58 dei quali hanno risposto positivamente all’appello) un disegno in cambio di una copia digitale di un lavoro su carta dello stesso Gugliemi, scelto liberamente tra quattro opzioni. La scelta della tecnica e della tipologia dello scambio è determinata unicamente dalla facilità di veicolazione. L’opera barattata non ha vincoli, se non la dimensione del foglio A4.
Ne risulta un insieme di segni che formano le tessere di un grande e composito mosaico a più mani realizzato inconsapevolmente da artisti appartenenti a diverse generazioni e orientamenti, un’opera corale appunto, in cui ogni originale è esposto accanto a quello ricevuto, come parte di una sequenza scandita dalla data e dal luogo apposti che mappano le coordinate spazio-temporali degli incontri e degli spostamenti e, allo stesso tempo, raccontano una parte della stratificata geografia artistica contemporanea milanese e non solo – fatta di studi, di gallerie, di scuole, di case, di locali – che rende palese la complessità dell’energia creativa metropolitana e non solo. Un flusso di espressione libera che va ben oltre l’oggettività del risultato finale perché vuole essere essenzialmente una presenza e un ritrovarsi.
La dinamica collaborativa innescata dall’invito apre alla reciprocità e, sospendendo l’etica individualista e gerarchica che abitualmente è alla base dell’organizzazione delle esposizioni, sostituisce a essa una relazione paritaria basata sull’implicito mutuo riconoscimento simbolico di appartenenza a un sodalizio. Lo scambio e il dono reciproco, come pratiche critiche, si pongono in direzione contraria ai rapporti che quotidianamente viviamo, rappresentano una sovrabbondanza che opera uno scarto nell’univocità imposta dal paradigma dell’utile, spostando l’attenzione sugli individui, valorizzando diversità e unicità.
Al telefono, 2015
Erbetta, 2007
Giostra, 2017
Labirinto, 2010
Meraviglia
Passera, 2017
Strade del pensiero
Sul treno, 2005
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