Le arti tra forme e processi, a cura di Davide Dal Sasso, è un ciclo di incontri di divulgazione rivolti al pubblico dedicato all’approfondimento della natura delle pratiche artistiche e delle ricerche più recenti nelle arti contemporanee.
Il ciclo Le arti tra forme e processi rinnova la collaborazione tra Viafarini e Davide Dal Sasso, nata nel 2018 con il laboratorio di filosofia con e per artisti Combinare Combinazioni e il successivo ciclo di incontri di divulgazione Dialoghi di estetica – Intorno all’arte tenuto nel 2019 e dedicato agli sviluppi più recenti in ambito sociale culturale e nelle ricerche dell'arte contemporanea.
Davide Dal Sasso è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione dell’Università degli Studi di Torino. È membro di Labont - Center for Ontology, socio di SIE (Società Italiana d’Estetica) e di NSA (The Nordic Society for Aesthetics). Le sue ricerche vertono sul rapporto tra filosofia e arti contemporanee, con particolare attenzione per la natura delle pratiche artistiche e per i temi dell’espressione e della rappresentazione. È il curatore di Dialoghi di Estetica, rubrica di filosofia e arte pubblicata dal 2012 sulla rivista Artribune e l’ideatore di Combinare combinazioni - Laboratorio di filosofia con e per artiste e artisti. Ha tenuto seminari, talk e lezioni in musei e istituzioni di ricerca artistica (tra i quali: Museo MADRE, Napoli; Castello di Rivoli Museo di Arte Contemporanea; NABA - Nuova Accademia di Belle Arti, Milano; Archivio Viafarini, Milano; Accademia di Belle Arti G. Carrara, Bergamo) e in università (Università di Genova; Politecnico di Milano; Università di Torino; Uppsala University; Politecnico di Torino). Ha pubblicato diversi articoli su temi di estetica, arte contemporanea e filosofia dell’arte. È l’autore del libro Nel segno dell’essenziale L’arte dopo il concettualismo (Rosenberg & Sellier, 2020).
Le arti tra forme e processi | Installazioni
Con: Anna Franceschini (artista) e Riccardo Caldura (critico e curatore)
L'incontro è dedicato alle installazioni, alle possibilità combinatorie e ai diversi modi di usare il display nelle pratiche artistiche.
Anna Franceschini è artista. Ha studiato alla Scuola civica di cinema e nuovi media di Milano. È dottoranda in Visual and Media Studies presso lo IULM (Milano). Ha partecipato a diverse residenze tra le quali: VIR – Viafarini In Residence (Milano 2011); Rijksakademie (Amsterdam 2009-2010); MACRO (Roma 2014); FAAP (Sao Paulo 2015); PIVO (Sao Paulo 2015); Frederick and Lilian Kiesler Foundation (Vienna 2018-19). Ha vinto il MACRO AMICI Prize nel 2012. Ha esposto in diverse istituzioni internazionali, tra le quali: Objectif Exhibitions (Antwerp, 2012); Spike Island, (Bristol, 2014); Kunstverein für die Rheinlande und Westfalen (Düsseldorf, 2015); Almanac (Torino e Londra, 2018-2019); FKA Witte de With (rotterdam 2020), Quadriennale d’arte (Roma 2020). La sua poetica trova espressione attraverso l’uso di diversi mezzi espressivi – video, installazioni, combinazioni di oggetti, sculture – nel quadro di una generale riflessione sulla natura del display.
Riccardo Caldura è Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia dove insegna Fenomenologia delle arti contemporanee e Beni culturali dell'Età contemporanea. Nelle sue ricerche ha affrontato i seguenti temi: il rapporto fra arte e tecnica, il ruolo di figure cardine negli sviluppi del linguaggio formale moderno e contemporaneo (Hugo Ball, Marcel Duchamp, Gerhard Richter, Emilio Vedova), aspetti della ricerca artistica contemporanea italiana, il rapporto tra arte e contesto pubblico. Negli ultimi anni si è concentrato sulla relazione fra parola e immagine. È critico e curatore di mostre d’arte contemporanea. Si è occupato della gestione di spazi e progetti per l’arte contemporanea e di riqualificazione urbana e territoriale tra i quali si segnalano: il progetto Arca.Arte contemporanea per una comunità attiva (www.arcacontemporanea.it) a Trieste (con mostra personale di Luca Pancrazzi, 2020); la cura del convegno, in collaborazione con la Fondazione Vedova, “Emilio Vedova. Arte. didattica, impegno civile” (Accademia di Belle Arti, 2019); la mostra “Guido Sartorelli. Arte e città”. Dal 2006 al 2010 è stato direttore artistico della Galleria Contemporaneo di Mestre, dove ha realizzato più di trenta mostre fra collettive e personali. Nel 2011 è stato curatore del padiglione dell’Albania alla 54. Biennale di Venezia. Tra i suoi saggi e volumi si segnalano: catalogo “Guido Sartorelli. Arte e città” (Supernova, 2019), “Verbovisioni” (due volumi; Mimesis 2017), Hugo Ball, “Fuga dal tempo”, a cura di R. Caldura (Mimesis 2016); “Venezia, l’Accademia e le nuove culture artistiche dagli anni 70 al 2000” (Antiga Edizioni, 2016); “Esperienze artistiche fra ambiente e spazio pubblico”, (Il Poligrafo 2013); “Arte”, voce nel volume collettaneo “Architettura del Novecento. Teorie, scuole, eventi” (Einaudi 2012).
Le arti tra forme e processi I Rappresentazione
Con: Paola Pasquaretta (artista) e Marcello Carriero (critico e curatore)
L'incontro è dedicato al tema della rappresentazione, al suo ruolo nelle arti, ai diversi modi in cui artiste e artisti riescono a ottenerla con le loro ricerche e pratiche.
Paola Pasquaretta, artista. Dopo la formazione presso l’Università IUAV di Venezia, ha frequentato il Master di Alta Formazione sull’Immagine contemporanea istituito da Fondazione Modena Arti Visive. La sua ricerca si basa sull’analisi di un paesaggio che nasconde situazioni inaspettate, instabilità e presupposti di variabilità permanente. Ha esposto le sue opere in diverse sedi fra le quali: Palazzo Ducale di Urbino, Palazzo Re Rebaudengo, Fondazione Spinola Banna per l’arte, il festival Les Rencontres d’Arles. Nel 2016 ha vinto il Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee.
Marcello Carriero, critico e curatore. Insegna Storia dell’arte contemporanea e Fenomenologia delle arti contemporanee presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Scrive sulle riviste "Arte e Critica" e “Artribune”, sui Siti web www.oparts.it, www.luxflux.net, www.exibart.com, www.merzbau.it, e sul webmagazine "art a part of cult(ure)". Ha collaborato con il sociologo Manuel Anselmi alla raccolta degli scritti di Eugenio Battisti e alla stesura del volume "Iconologia ed ecologia del giardino e del paesaggio" (Olschki, Firenze 2004) curata da Giuseppa Saccaro del Buffa. Come consulente per le arti visive del Festival di Drammaturgia Contemporanea "Quartieri dell’Arte" ha curato nel 2006 "Healing" di Jochen Dehen e John Bock, spettacolo in prima mondiale; nello stesso anno ha presentato con un suo testo "Cloudless", una installazione di Loris Cecchini al Palais de Tokyo di Parigi. Nel dicembre 2009, con la mostra "La testa tra le nuvole" (Viterbo, sedi varie) ha esplorato attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea il tema della immaginazione. A Palermo ha curato la mostra personale di Lucio Pozzi presso Rizzutogalley, dove è stato presentato "Inventory Game", opera fondamentale del 1968. Nel 2018 ha curato un ciclo di mostre a Palazzo Oneto di Sperlinga come evento collaterale di Manifesta 12.
Le arti tra forme e processi I Partecipazione
Con Marinella Senatore (artista) e Massimiliano Mollona (Senior Lecturer presso Dipartimento di Antropologia, Goldsmiths University, Londra).
L'incontro è dedicato al tema della partecipazione che sarà affrontato considerandola in rapporto alle pratiche artistiche, alla relazionalità umana e ai contesti sociali e culturali.
Marinella Senatore è un’artista multidisciplinare. Vive e lavora a Roma e Parigi. La sua pratica si caratterizza per una forte dimensione partecipativa e per un dialogo costante tra storia, cultura popolare e strutture sociali. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Napoli (1994-1997), al Conservatorio di Musica (1997) e alla Scuola Nazionale di Cinema di Roma (1999-2001). Tra le prossime mostre personali: CCA, Tel Aviv (2022); 34a Bienal de São Paulo, Fundação Bienal de São Paulo, Brasile (2021); Taak, Amsterdam (2021); Museo del Novecento Pistoia (2021); Fondazione Stelline, Milano (2021) e Blitz, Malta (2021). Il suo lavoro è stato esposto in sedi prestigiose in tutto il mondo, con performance e progetti realizzati in collaborazione con Palazzo Strozzi, Firenze (2020); ICC Madrid (2020); The Centre for the Less Good Idea, Johannesburg (2019); Magazzino Italian Art, New York (2019); il National Theatre Mannheim e Kunsthalle Mannheim (2018); 'Activating Public Space,' High Line, New York (2018); Art Night, Londra (2018); Manifesta, Palermo (2018); Centre Pompidou (2017).
Massimiliano Mollona è scrittore, regista e antropologo. Vive e lavora a Londra. È Senior Lecturer presso il Dipartimento di Antropologia della Goldsmiths University of London, Londra. Ha un background multidisciplinare in economia e antropologia e uno dei suoi principali interessi di ricerca è lo studio del ruolo delle istituzioni artistiche e delle organizzazioni culturali in relazione alla biopolitica e all'economia politica del tardo capitalismo. Ha condotto indagini sul campo in Brasile, Italia, Norvegia e Regno Unito, principalmente in istituzioni economiche e artistiche con un focus specifico su lavoro, classe e politiche post-capitaliste, e utilizza una metodologia che combina pedagogia, prefigurazione artistica e attivismo. È membro di freethought collective, e co-fondatore e presidente dell'Institute of Radical Imagination (IRI), collettivo di attivisti, artisti e curatori che mirano a immaginare e realizzare forme di arte e vita post-capitaliste. È stato direttore della Biennale di Atene (2015-2017) e con freethought co-direttore dell'Assemblea di Bergen (2016).
Le arti tra forme e processi | Materia
Con: Francesco Arena (artista) e Federica Boràgina (storica dell'arte e curatrice)
L'incontro è dedicato al tema della materia, ai modi di concretizzazione e alle possibilità della formalizzazione nella pratica artistica.
Francesco Arena (1978), artista. La sua ricerca parte dalla storia, in particolare dai fatti politici e sociali che hanno caratterizzato il recente passato. Episodi, molte volte nascosti o messi a tacere acquisiscono una nuova vita grazie alle forme sintetiche e metaforiche delle sue sculture. Ad Arena sono state dedicate diverse mostre personali come: otto angoli, Studio Trisorio, Napoli (2021); Una cartolina, un passo, una linea e una pietra, BASE / Progetti per l’arte (2020), Tre sequenze per voce sola, Galleria Raffaella Cortese (2019); Due ritratti con persona, Sprovieri Gallery, London (2018); Francesco Arena - 7, 1, 4. Galleria Raffaella Cortese, Milano (2014). L’artista ha, inoltre, partecipato a Vice Versa, Padiglione Italia, 55 Biennale di Venezia, Venezia (2013) e ad altre importanti rassegne in Italia e all’estero.
Federica Boràgina (1986), Ph.D. in Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università di Torino. Ha svolto il ruolo di assistente curatore per il Padiglione Italia alla 55 Biennale d'arte di Venezia e, dal 2011 al 2017, ha lavorato come assistente curatore per la collezione d’arte del Novecento di Intesa Sanpaolo. I suoi studi sono principalmente dedicati alle vicende storico artistiche degli anni Sessanta e Settanta, ai rapporti fra arte, impegno politico, controcultura e all’editoria d’artista. Con Giulia Brivio è fondatrice di Boîte, uno studio di ricerca e produzione dedicato all’editoria d'arte contemporanea. Fra i suoi scritti compaiono la monografia Fabio Mauri, che cosa è, se è, l'ideologia nell’arte (Rubettino editore, 2012) e Interno domestico. Mostre in appartamento 1972-2013 (con Giulia Brivio, Fortino Editions, 2013).
Le arti tra forme e processi | Catalogo
Con: Chiara Veninata e Carlo Birrozzi, ICCD - Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione.
L'incontro è dedicato al tema del catalogo, alle modalità di raccolta organizzazione e condivisione dei dati per la conservazione del patrimonio culturale e artistico e alla presentazione del nuovo sito di ICCD - Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione.
Carlo Birrozzi è Direttore dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. È stato funzionario architetto presso la Soprintendenza per i beni architettonici ed il paesaggio di Milano, ha lavorato alla Direzione Generale per l’architettura e l’arte contemporanea e all’Istituto Centrale del Restauro. È stato soprintendente per i beni architettonici del Molise, a Bari e nelle Marche. Tra le sue pubblicazioni: Identità, un cantiere per il futuro in "Ricomporre l'identità. Terremoto, Città e Beni Culturali della Chiesa", Artemide 2017; Cura del catalogo della mostra Facciamo presto! Marche 2016-2017. Tesori salvati, tesori da salvare opere provenienti dai territori colpiti dal sisma; L’arte pubblica nello spazio urbano – committenti, artisti, fruitori, a cura di Carlo Birrozzi e Marina Pugliese, Bruno Mondadori – Milano 2007; Le superfici policrome di Palazzo Besta: un punto d’incontro fra ricerca e restauro – in “Lo stato dell’arte 2” atti del II convegno nazionale del gruppo italiano dell’International Institut for Conservation – Genova settembre 2004. Ha curato le mostre: Terre in movimento – mostra fotografica di P. De Pietri, O. Barbieri e P. Noordkamp - Chiesa di S. Gregorio illuminatore - Ancona, 14.12.2018- 03.03.2019 Museo MAXXI – Roma, 11.05.2019 – 01.09.2019 cura della mostra con Pippo Ciorra e Cristiana Colli; In Alto Arte sui ponteggi - Soprintendenza BAP Milano 12437 del 22.06.002 Facciamo presto! Marche 2016-2017. Tesori salvati, tesori da salvare opere provenienti dai territori colpiti dal sisma - Galleria degli Uffizi – Firenze Dal 28/03/2017 al 30/07/2017 – cura della mostra con Gabriele Barucca.
Chiara Veninata è Funzionario Archivista di Stato del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, è responsabile della gestione documentale e responsabile della conservazione nonché responsabile del Servizio per la digitalizzazione del patrimonio culturale dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. Ha collaborato per oltre 10 anni con le attività del Centro MAAS, acquisendo competenze nel trattamento informatico della documentazione attraverso tecnologie e modelli standard connessi con i linguaggi XML, XSL, XSLT, RDF, e nello sviluppo di modelli ontologici di rappresentazione della conoscenza. Dal 2010 è di ruolo presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Ha svolto attività nei settori dell’informatizzazione degli archivi storici, nello sviluppo di modelli ontologici per le descrizioni del patrimonio culturale. Negli ultimi anni ha fornito supporto tecnico scientifico alle attività oggetto di una Convenzione operativa tra il MiBACT e l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche finalizzata a realizzare l’interoperabilità tra basi di dati culturali di interesse nazionale secondo il paradigma dei linked open data; ha collaborato con l’Istituto Centrale del catalogo e della Documentazione Stato sulle attività di pubblicazione dei dati aperti del catalogo nazionale dei beni culturali e di pubblicazione di linked open data relativi all’Archivio storico delle schede di catalogo e all’Archivio fotografico. Ha conseguito il Dottorato in Scienze documentarie, linguistico-filologiche e geografiche presso l’Università degli Studi «La Sapienza».
Le arti tra forme e processi, a cura di Davide Dal Sasso, è un ciclo di incontri di divulgazione rivolti al pubblico dedicato all’approfondimento della natura delle pratiche artistiche e delle ricerche più recenti nelle arti contemporanee.
Il ciclo Le arti tra forme e processi rinnova la collaborazione tra Viafarini e Davide Dal Sasso, nata nel 2018 con il laboratorio di filosofia con e per artisti Combinare Combinazioni e il successivo ciclo di incontri di divulgazione Dialoghi di estetica – Intorno all’arte tenuto nel 2019 e dedicato agli sviluppi più recenti in ambito sociale culturale e nelle ricerche dell'arte contemporanea.
Davide Dal Sasso è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione dell’Università degli Studi di Torino. È membro di Labont - Center for Ontology, socio di SIE (Società Italiana d’Estetica) e di NSA (The Nordic Society for Aesthetics). Le sue ricerche vertono sul rapporto tra filosofia e arti contemporanee, con particolare attenzione per la natura delle pratiche artistiche e per i temi dell’espressione e della rappresentazione. È il curatore di Dialoghi di Estetica, rubrica di filosofia e arte pubblicata dal 2012 sulla rivista Artribune e l’ideatore di Combinare combinazioni - Laboratorio di filosofia con e per artiste e artisti. Ha tenuto seminari, talk e lezioni in musei e istituzioni di ricerca artistica (tra i quali: Museo MADRE, Napoli; Castello di Rivoli Museo di Arte Contemporanea; NABA - Nuova Accademia di Belle Arti, Milano; Archivio Viafarini, Milano; Accademia di Belle Arti G. Carrara, Bergamo) e in università (Università di Genova; Politecnico di Milano; Università di Torino; Uppsala University; Politecnico di Torino). Ha pubblicato diversi articoli su temi di estetica, arte contemporanea e filosofia dell’arte. È l’autore del libro Nel segno dell’essenziale L’arte dopo il concettualismo (Rosenberg & Sellier, 2020).
Le arti tra forme e processi | Installazioni
Con: Anna Franceschini (artista) e Riccardo Caldura (critico e curatore)
L'incontro è dedicato alle installazioni, alle possibilità combinatorie e ai diversi modi di usare il display nelle pratiche artistiche.
Anna Franceschini è artista. Ha studiato alla Scuola civica di cinema e nuovi media di Milano. È dottoranda in Visual and Media Studies presso lo IULM (Milano). Ha partecipato a diverse residenze tra le quali: VIR – Viafarini In Residence (Milano 2011); Rijksakademie (Amsterdam 2009-2010); MACRO (Roma 2014); FAAP (Sao Paulo 2015); PIVO (Sao Paulo 2015); Frederick and Lilian Kiesler Foundation (Vienna 2018-19). Ha vinto il MACRO AMICI Prize nel 2012. Ha esposto in diverse istituzioni internazionali, tra le quali: Objectif Exhibitions (Antwerp, 2012); Spike Island, (Bristol, 2014); Kunstverein für die Rheinlande und Westfalen (Düsseldorf, 2015); Almanac (Torino e Londra, 2018-2019); FKA Witte de With (rotterdam 2020), Quadriennale d’arte (Roma 2020). La sua poetica trova espressione attraverso l’uso di diversi mezzi espressivi – video, installazioni, combinazioni di oggetti, sculture – nel quadro di una generale riflessione sulla natura del display.
Riccardo Caldura è Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia dove insegna Fenomenologia delle arti contemporanee e Beni culturali dell'Età contemporanea. Nelle sue ricerche ha affrontato i seguenti temi: il rapporto fra arte e tecnica, il ruolo di figure cardine negli sviluppi del linguaggio formale moderno e contemporaneo (Hugo Ball, Marcel Duchamp, Gerhard Richter, Emilio Vedova), aspetti della ricerca artistica contemporanea italiana, il rapporto tra arte e contesto pubblico. Negli ultimi anni si è concentrato sulla relazione fra parola e immagine. È critico e curatore di mostre d’arte contemporanea. Si è occupato della gestione di spazi e progetti per l’arte contemporanea e di riqualificazione urbana e territoriale tra i quali si segnalano: il progetto Arca.Arte contemporanea per una comunità attiva (www.arcacontemporanea.it) a Trieste (con mostra personale di Luca Pancrazzi, 2020); la cura del convegno, in collaborazione con la Fondazione Vedova, “Emilio Vedova. Arte. didattica, impegno civile” (Accademia di Belle Arti, 2019); la mostra “Guido Sartorelli. Arte e città”. Dal 2006 al 2010 è stato direttore artistico della Galleria Contemporaneo di Mestre, dove ha realizzato più di trenta mostre fra collettive e personali. Nel 2011 è stato curatore del padiglione dell’Albania alla 54. Biennale di Venezia. Tra i suoi saggi e volumi si segnalano: catalogo “Guido Sartorelli. Arte e città” (Supernova, 2019), “Verbovisioni” (due volumi; Mimesis 2017), Hugo Ball, “Fuga dal tempo”, a cura di R. Caldura (Mimesis 2016); “Venezia, l’Accademia e le nuove culture artistiche dagli anni 70 al 2000” (Antiga Edizioni, 2016); “Esperienze artistiche fra ambiente e spazio pubblico”, (Il Poligrafo 2013); “Arte”, voce nel volume collettaneo “Architettura del Novecento. Teorie, scuole, eventi” (Einaudi 2012).
Le arti tra forme e processi I Rappresentazione
Con: Paola Pasquaretta (artista) e Marcello Carriero (critico e curatore)
L'incontro è dedicato al tema della rappresentazione, al suo ruolo nelle arti, ai diversi modi in cui artiste e artisti riescono a ottenerla con le loro ricerche e pratiche.
Paola Pasquaretta, artista. Dopo la formazione presso l’Università IUAV di Venezia, ha frequentato il Master di Alta Formazione sull’Immagine contemporanea istituito da Fondazione Modena Arti Visive. La sua ricerca si basa sull’analisi di un paesaggio che nasconde situazioni inaspettate, instabilità e presupposti di variabilità permanente. Ha esposto le sue opere in diverse sedi fra le quali: Palazzo Ducale di Urbino, Palazzo Re Rebaudengo, Fondazione Spinola Banna per l’arte, il festival Les Rencontres d’Arles. Nel 2016 ha vinto il Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee.
Marcello Carriero, critico e curatore. Insegna Storia dell’arte contemporanea e Fenomenologia delle arti contemporanee presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Scrive sulle riviste "Arte e Critica" e “Artribune”, sui Siti web www.oparts.it, www.luxflux.net, www.exibart.com, www.merzbau.it, e sul webmagazine "art a part of cult(ure)". Ha collaborato con il sociologo Manuel Anselmi alla raccolta degli scritti di Eugenio Battisti e alla stesura del volume "Iconologia ed ecologia del giardino e del paesaggio" (Olschki, Firenze 2004) curata da Giuseppa Saccaro del Buffa. Come consulente per le arti visive del Festival di Drammaturgia Contemporanea "Quartieri dell’Arte" ha curato nel 2006 "Healing" di Jochen Dehen e John Bock, spettacolo in prima mondiale; nello stesso anno ha presentato con un suo testo "Cloudless", una installazione di Loris Cecchini al Palais de Tokyo di Parigi. Nel dicembre 2009, con la mostra "La testa tra le nuvole" (Viterbo, sedi varie) ha esplorato attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea il tema della immaginazione. A Palermo ha curato la mostra personale di Lucio Pozzi presso Rizzutogalley, dove è stato presentato "Inventory Game", opera fondamentale del 1968. Nel 2018 ha curato un ciclo di mostre a Palazzo Oneto di Sperlinga come evento collaterale di Manifesta 12.
Le arti tra forme e processi I Partecipazione
Con Marinella Senatore (artista) e Massimiliano Mollona (Senior Lecturer presso Dipartimento di Antropologia, Goldsmiths University, Londra).
L'incontro è dedicato al tema della partecipazione che sarà affrontato considerandola in rapporto alle pratiche artistiche, alla relazionalità umana e ai contesti sociali e culturali.
Marinella Senatore è un’artista multidisciplinare. Vive e lavora a Roma e Parigi. La sua pratica si caratterizza per una forte dimensione partecipativa e per un dialogo costante tra storia, cultura popolare e strutture sociali. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Napoli (1994-1997), al Conservatorio di Musica (1997) e alla Scuola Nazionale di Cinema di Roma (1999-2001). Tra le prossime mostre personali: CCA, Tel Aviv (2022); 34a Bienal de São Paulo, Fundação Bienal de São Paulo, Brasile (2021); Taak, Amsterdam (2021); Museo del Novecento Pistoia (2021); Fondazione Stelline, Milano (2021) e Blitz, Malta (2021). Il suo lavoro è stato esposto in sedi prestigiose in tutto il mondo, con performance e progetti realizzati in collaborazione con Palazzo Strozzi, Firenze (2020); ICC Madrid (2020); The Centre for the Less Good Idea, Johannesburg (2019); Magazzino Italian Art, New York (2019); il National Theatre Mannheim e Kunsthalle Mannheim (2018); 'Activating Public Space,' High Line, New York (2018); Art Night, Londra (2018); Manifesta, Palermo (2018); Centre Pompidou (2017).
Massimiliano Mollona è scrittore, regista e antropologo. Vive e lavora a Londra. È Senior Lecturer presso il Dipartimento di Antropologia della Goldsmiths University of London, Londra. Ha un background multidisciplinare in economia e antropologia e uno dei suoi principali interessi di ricerca è lo studio del ruolo delle istituzioni artistiche e delle organizzazioni culturali in relazione alla biopolitica e all'economia politica del tardo capitalismo. Ha condotto indagini sul campo in Brasile, Italia, Norvegia e Regno Unito, principalmente in istituzioni economiche e artistiche con un focus specifico su lavoro, classe e politiche post-capitaliste, e utilizza una metodologia che combina pedagogia, prefigurazione artistica e attivismo. È membro di freethought collective, e co-fondatore e presidente dell'Institute of Radical Imagination (IRI), collettivo di attivisti, artisti e curatori che mirano a immaginare e realizzare forme di arte e vita post-capitaliste. È stato direttore della Biennale di Atene (2015-2017) e con freethought co-direttore dell'Assemblea di Bergen (2016).
Le arti tra forme e processi | Materia
Con: Francesco Arena (artista) e Federica Boràgina (storica dell'arte e curatrice)
L'incontro è dedicato al tema della materia, ai modi di concretizzazione e alle possibilità della formalizzazione nella pratica artistica.
Francesco Arena (1978), artista. La sua ricerca parte dalla storia, in particolare dai fatti politici e sociali che hanno caratterizzato il recente passato. Episodi, molte volte nascosti o messi a tacere acquisiscono una nuova vita grazie alle forme sintetiche e metaforiche delle sue sculture. Ad Arena sono state dedicate diverse mostre personali come: otto angoli, Studio Trisorio, Napoli (2021); Una cartolina, un passo, una linea e una pietra, BASE / Progetti per l’arte (2020), Tre sequenze per voce sola, Galleria Raffaella Cortese (2019); Due ritratti con persona, Sprovieri Gallery, London (2018); Francesco Arena - 7, 1, 4. Galleria Raffaella Cortese, Milano (2014). L’artista ha, inoltre, partecipato a Vice Versa, Padiglione Italia, 55 Biennale di Venezia, Venezia (2013) e ad altre importanti rassegne in Italia e all’estero.
Federica Boràgina (1986), Ph.D. in Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università di Torino. Ha svolto il ruolo di assistente curatore per il Padiglione Italia alla 55 Biennale d'arte di Venezia e, dal 2011 al 2017, ha lavorato come assistente curatore per la collezione d’arte del Novecento di Intesa Sanpaolo. I suoi studi sono principalmente dedicati alle vicende storico artistiche degli anni Sessanta e Settanta, ai rapporti fra arte, impegno politico, controcultura e all’editoria d’artista. Con Giulia Brivio è fondatrice di Boîte, uno studio di ricerca e produzione dedicato all’editoria d'arte contemporanea. Fra i suoi scritti compaiono la monografia Fabio Mauri, che cosa è, se è, l'ideologia nell’arte (Rubettino editore, 2012) e Interno domestico. Mostre in appartamento 1972-2013 (con Giulia Brivio, Fortino Editions, 2013).
Le arti tra forme e processi | Catalogo
Con: Chiara Veninata e Carlo Birrozzi, ICCD - Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione.
L'incontro è dedicato al tema del catalogo, alle modalità di raccolta organizzazione e condivisione dei dati per la conservazione del patrimonio culturale e artistico e alla presentazione del nuovo sito di ICCD - Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione.
Carlo Birrozzi è Direttore dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. È stato funzionario architetto presso la Soprintendenza per i beni architettonici ed il paesaggio di Milano, ha lavorato alla Direzione Generale per l’architettura e l’arte contemporanea e all’Istituto Centrale del Restauro. È stato soprintendente per i beni architettonici del Molise, a Bari e nelle Marche. Tra le sue pubblicazioni: Identità, un cantiere per il futuro in "Ricomporre l'identità. Terremoto, Città e Beni Culturali della Chiesa", Artemide 2017; Cura del catalogo della mostra Facciamo presto! Marche 2016-2017. Tesori salvati, tesori da salvare opere provenienti dai territori colpiti dal sisma; L’arte pubblica nello spazio urbano – committenti, artisti, fruitori, a cura di Carlo Birrozzi e Marina Pugliese, Bruno Mondadori – Milano 2007; Le superfici policrome di Palazzo Besta: un punto d’incontro fra ricerca e restauro – in “Lo stato dell’arte 2” atti del II convegno nazionale del gruppo italiano dell’International Institut for Conservation – Genova settembre 2004. Ha curato le mostre: Terre in movimento – mostra fotografica di P. De Pietri, O. Barbieri e P. Noordkamp - Chiesa di S. Gregorio illuminatore - Ancona, 14.12.2018- 03.03.2019 Museo MAXXI – Roma, 11.05.2019 – 01.09.2019 cura della mostra con Pippo Ciorra e Cristiana Colli; In Alto Arte sui ponteggi - Soprintendenza BAP Milano 12437 del 22.06.002 Facciamo presto! Marche 2016-2017. Tesori salvati, tesori da salvare opere provenienti dai territori colpiti dal sisma - Galleria degli Uffizi – Firenze Dal 28/03/2017 al 30/07/2017 – cura della mostra con Gabriele Barucca.
Chiara Veninata è Funzionario Archivista di Stato del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, è responsabile della gestione documentale e responsabile della conservazione nonché responsabile del Servizio per la digitalizzazione del patrimonio culturale dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. Ha collaborato per oltre 10 anni con le attività del Centro MAAS, acquisendo competenze nel trattamento informatico della documentazione attraverso tecnologie e modelli standard connessi con i linguaggi XML, XSL, XSLT, RDF, e nello sviluppo di modelli ontologici di rappresentazione della conoscenza. Dal 2010 è di ruolo presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Ha svolto attività nei settori dell’informatizzazione degli archivi storici, nello sviluppo di modelli ontologici per le descrizioni del patrimonio culturale. Negli ultimi anni ha fornito supporto tecnico scientifico alle attività oggetto di una Convenzione operativa tra il MiBACT e l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche finalizzata a realizzare l’interoperabilità tra basi di dati culturali di interesse nazionale secondo il paradigma dei linked open data; ha collaborato con l’Istituto Centrale del catalogo e della Documentazione Stato sulle attività di pubblicazione dei dati aperti del catalogo nazionale dei beni culturali e di pubblicazione di linked open data relativi all’Archivio storico delle schede di catalogo e all’Archivio fotografico. Ha conseguito il Dottorato in Scienze documentarie, linguistico-filologiche e geografiche presso l’Università degli Studi «La Sapienza».
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