Dal 2006 al 2015 Gemmo SpA ha sostenuto le attività di Viafarini con un contratto che ha previsto la creazione di una collezione aziendale con le opere degli artisti promossi da Viafarini.
Sperimentazione, ricerca, nuove tecniche: un linguaggio che fa parte della storia di Gemmo SpA, fin dal 1919, anno della sua nascita. Cento anni di attività che l'hanno resa leader nei settori dell’impiantistica tecnologica e del Facility Management, portandola a occuparsi di sistemi ferroviari, porti, aeroporti, strade, autostrade, tunnel, realizzando infrastrutture di ogni tipo nel settore civile, terziario e sanitario, dell’industria, dei trasporti, nonché di impianti di energia e gestione integrata di servizi. Settori nei quali ricerca, sperimentazione, innovazione devono far parte non solo del know how ma del Dna di un’impresa. Per questo è parso del tutto coerente con la filosofia di Gemmo SpA l’idea di sostenere l’attività di Viafarini, dove tecniche, linguaggi, installazioni, pitture, sculture, si mescolano, con un denominatore comune: lo sviluppo legato a una capacità progettuale che rende l’uomo protagonista del suo futuro.
Discorso tenuto da Susanna Gemmo in occasione di Art for Business Forum, Hangar Bicocca, Milano 2008
Chi sono e cosa fa Gemmo
Sono Susanna Gemmo e insieme ai miei fratelli conduco l’azienda di famiglia, Gemmo, fondata nel 1919 da mio nonno Livio. Dal 1919 a oggi abbiamo fatto molta strada: siamo la prima azienda italiana nel settore dell’impiantistica e dei grandi sistemi tecnologici, abbiamo circa 1400 collaboratori, sedi in diverse parti del mondo e un portafoglio commesse intorno al miliardo e mezzo di euro. Il nostro è stato un percorso di crescita favorito sì dallo spirito imprenditoriale e dalla nota operosità di noi veneti ma il vero elemento fondante di tutto ciò è stato ed è ancora oggi lo slancio verso l’innovazione e la ricerca, quello che io chiamo il DNA della nostra azienda.
Perché l’arte contemporanea e perché Viafarini
Questa premessa per spiegare alcune delle ragioni che ci hanno avvicinato ad un’organizzazione per l’arte contemporanea come Viafarini; quando si raggiungono certe dimensioni si assume inevitabilmente anche una responsabilità nella società e si sente il dovere di contribuire al suo miglioramento. Noi abbiamo deciso, grazie anche alla conoscenza personale con Patrizia Brusarosco, l’artefice di Viafarini, di abbinare il nostro nome all’arte contemporanea, collaborando con un’entità che a sua volta è fortemente orientata in direzione della ricerca e della sperimentazione.
Sarebbe stato più facile e per certi versi anche più comodo decidere di sostenere per esempio una grande mostra, ottenendo in cambio una visibilità magari più allargata per il nostro marchio. Ma non era nel nostro DNA, non avrebbe risposto al nostro sistemi di valori.
Viafarini è una struttura non profit da sempre impegnata, mi sembra anche con riconoscimento di tanti, nel sostegno a giovani artisti, provenienti da tutte le parti del mondo. Conosciamo tutti cosa vuol dire fare impresa culturale in questo Paese (posto che si possa parlare di impresa!), le difficoltà a reperire fondi, i finanziamenti erogati con criteri talora discutibili... insomma, le conseguenze dell’assenza di un governo dell’impresa culturale. Sostenendo finanziariamente (ma non solo!) Viafarini abbiamo scelto di dare una possibilità ai tanti giovani talenti che meritano di essere aiutati e sostenuti nella loro attività di ricerca, di studio e di innovazione.
Attuazione della collaborazione con Viafarini
Dalla collaborazione con Viafarini sono nate tante opportunità: la Borsa di Studio Gemmo da subito associata al progetto Residence, che prevede l’ospitalità gratuita per 3 mesi per un certo numero di giovani artisti, selezionati su consiglio e indicazione di artisti riconosciuti internazionalmente, che in questo modo possono usufruire dello spazio per dedicarsi ai propri progetti, attivando anche un sistema di conoscenze, di scambio e di confronto che mi sembra decisamente linfa vitale per il panorama culturale, milanese e non solo.
Tante opportunità per l’appunto, nate tramite l’organizzazione di Viafarini: la collaborazione con Hangar Bicocca e con un grande artista come Alfredo Jaar. In questo caso abbiamo messo a disposizione le nostre risorse umane, tra le più qualificate, che hanno contribuito in maniera determinante alla realizzazione di due grandi opere che altrimenti non sarebbe stato possibile realizzare. Si è trattato di un’esperienza semplicemente straordinaria per i nostri collaboratori; provate ad immaginare cosa possa significare per un ingegnere che si occupa di progettazione di gallerie o di stazioni o di grandi impianti avere l’occasione di lavorare fianco a fianco con un artista come Jaar.
Un’esperienza talmente straordinaria che intendiamo farla diventare una sorta di best practice, un altro modo con il quale adempiere alle responsabilità che sentiamo di avere. Abbiamo intenzione di sistematizzare questo tipo di iniziative sia estendendo opportunità simili ad altri dipendenti sia creando momenti di condivisione del senso di questa esperienza all’interno dell’azienda. Precedentemente avevamo realizzato il progetto espositivo di Ugo Rondinone alla Galleria Civica di Modena, mettendo a disposizione anche in quella occasione le nostre competente tecniche per realizzare una grande soffitto di luce.
Infine, a chiudere il cerchio della collaborazione, il fatto che alcune delle opere realizzate dai giovani artisti di Viafarini approdano in azienda diventando così parte integrante della spazi della vita aziendale.
Valutazione complessiva dell’esperienza
Che cosa ha dato, che cosa dà alla nostra azienda l’esperienza con Viafarini e con l’arte contemporanea? Innanzitutto, come ho sottolineato all’inizio del mio intervento, costruire un terreno comune con soggetti diversi da quelli della nostra attività quotidiana e del mondo degli affari con i quali condividere i nostri principi e valori fondanti, vale a dire la passione per l’innovazione, per la ricerca e il bisogno di sperimentare per approdare a nuove conoscenze e nuovi saperi. Ci riconosciamo profondamente nello spirito che anima Viafarini e i giovani talenti che la frequentano e li sosteniamo perché vogliamo che il maggior numero di persone entri in contatto con le infinite possibilità che l’arte contemporanea offre sia in quanto strumento di ricerca che di comunicazione.
Dal 2006 al 2015 Gemmo SpA ha sostenuto le attività di Viafarini con un contratto che ha previsto la creazione di una collezione aziendale con le opere degli artisti promossi da Viafarini.
Sperimentazione, ricerca, nuove tecniche: un linguaggio che fa parte della storia di Gemmo SpA, fin dal 1919, anno della sua nascita. Cento anni di attività che l'hanno resa leader nei settori dell’impiantistica tecnologica e del Facility Management, portandola a occuparsi di sistemi ferroviari, porti, aeroporti, strade, autostrade, tunnel, realizzando infrastrutture di ogni tipo nel settore civile, terziario e sanitario, dell’industria, dei trasporti, nonché di impianti di energia e gestione integrata di servizi. Settori nei quali ricerca, sperimentazione, innovazione devono far parte non solo del know how ma del Dna di un’impresa. Per questo è parso del tutto coerente con la filosofia di Gemmo SpA l’idea di sostenere l’attività di Viafarini, dove tecniche, linguaggi, installazioni, pitture, sculture, si mescolano, con un denominatore comune: lo sviluppo legato a una capacità progettuale che rende l’uomo protagonista del suo futuro.
Discorso tenuto da Susanna Gemmo in occasione di Art for Business Forum, Hangar Bicocca, Milano 2008
Chi sono e cosa fa Gemmo
Sono Susanna Gemmo e insieme ai miei fratelli conduco l’azienda di famiglia, Gemmo, fondata nel 1919 da mio nonno Livio. Dal 1919 a oggi abbiamo fatto molta strada: siamo la prima azienda italiana nel settore dell’impiantistica e dei grandi sistemi tecnologici, abbiamo circa 1400 collaboratori, sedi in diverse parti del mondo e un portafoglio commesse intorno al miliardo e mezzo di euro. Il nostro è stato un percorso di crescita favorito sì dallo spirito imprenditoriale e dalla nota operosità di noi veneti ma il vero elemento fondante di tutto ciò è stato ed è ancora oggi lo slancio verso l’innovazione e la ricerca, quello che io chiamo il DNA della nostra azienda.
Perché l’arte contemporanea e perché Viafarini
Questa premessa per spiegare alcune delle ragioni che ci hanno avvicinato ad un’organizzazione per l’arte contemporanea come Viafarini; quando si raggiungono certe dimensioni si assume inevitabilmente anche una responsabilità nella società e si sente il dovere di contribuire al suo miglioramento. Noi abbiamo deciso, grazie anche alla conoscenza personale con Patrizia Brusarosco, l’artefice di Viafarini, di abbinare il nostro nome all’arte contemporanea, collaborando con un’entità che a sua volta è fortemente orientata in direzione della ricerca e della sperimentazione.
Sarebbe stato più facile e per certi versi anche più comodo decidere di sostenere per esempio una grande mostra, ottenendo in cambio una visibilità magari più allargata per il nostro marchio. Ma non era nel nostro DNA, non avrebbe risposto al nostro sistemi di valori.
Viafarini è una struttura non profit da sempre impegnata, mi sembra anche con riconoscimento di tanti, nel sostegno a giovani artisti, provenienti da tutte le parti del mondo. Conosciamo tutti cosa vuol dire fare impresa culturale in questo Paese (posto che si possa parlare di impresa!), le difficoltà a reperire fondi, i finanziamenti erogati con criteri talora discutibili... insomma, le conseguenze dell’assenza di un governo dell’impresa culturale. Sostenendo finanziariamente (ma non solo!) Viafarini abbiamo scelto di dare una possibilità ai tanti giovani talenti che meritano di essere aiutati e sostenuti nella loro attività di ricerca, di studio e di innovazione.
Attuazione della collaborazione con Viafarini
Dalla collaborazione con Viafarini sono nate tante opportunità: la Borsa di Studio Gemmo da subito associata al progetto Residence, che prevede l’ospitalità gratuita per 3 mesi per un certo numero di giovani artisti, selezionati su consiglio e indicazione di artisti riconosciuti internazionalmente, che in questo modo possono usufruire dello spazio per dedicarsi ai propri progetti, attivando anche un sistema di conoscenze, di scambio e di confronto che mi sembra decisamente linfa vitale per il panorama culturale, milanese e non solo.
Tante opportunità per l’appunto, nate tramite l’organizzazione di Viafarini: la collaborazione con Hangar Bicocca e con un grande artista come Alfredo Jaar. In questo caso abbiamo messo a disposizione le nostre risorse umane, tra le più qualificate, che hanno contribuito in maniera determinante alla realizzazione di due grandi opere che altrimenti non sarebbe stato possibile realizzare. Si è trattato di un’esperienza semplicemente straordinaria per i nostri collaboratori; provate ad immaginare cosa possa significare per un ingegnere che si occupa di progettazione di gallerie o di stazioni o di grandi impianti avere l’occasione di lavorare fianco a fianco con un artista come Jaar.
Un’esperienza talmente straordinaria che intendiamo farla diventare una sorta di best practice, un altro modo con il quale adempiere alle responsabilità che sentiamo di avere. Abbiamo intenzione di sistematizzare questo tipo di iniziative sia estendendo opportunità simili ad altri dipendenti sia creando momenti di condivisione del senso di questa esperienza all’interno dell’azienda. Precedentemente avevamo realizzato il progetto espositivo di Ugo Rondinone alla Galleria Civica di Modena, mettendo a disposizione anche in quella occasione le nostre competente tecniche per realizzare una grande soffitto di luce.
Infine, a chiudere il cerchio della collaborazione, il fatto che alcune delle opere realizzate dai giovani artisti di Viafarini approdano in azienda diventando così parte integrante della spazi della vita aziendale.
Valutazione complessiva dell’esperienza
Che cosa ha dato, che cosa dà alla nostra azienda l’esperienza con Viafarini e con l’arte contemporanea? Innanzitutto, come ho sottolineato all’inizio del mio intervento, costruire un terreno comune con soggetti diversi da quelli della nostra attività quotidiana e del mondo degli affari con i quali condividere i nostri principi e valori fondanti, vale a dire la passione per l’innovazione, per la ricerca e il bisogno di sperimentare per approdare a nuove conoscenze e nuovi saperi. Ci riconosciamo profondamente nello spirito che anima Viafarini e i giovani talenti che la frequentano e li sosteniamo perché vogliamo che il maggior numero di persone entri in contatto con le infinite possibilità che l’arte contemporanea offre sia in quanto strumento di ricerca che di comunicazione.
Susanna Gemmo con l'opera di Alessandra Spranzi, 2010.
Susanna Gemmo.
Susanna e Mauro Gemmo di fronte all'opera di Alex Pinna, 2010.
Mauro Gemmo.
Susanna Gemmo di fronte all'opera di Rossana Buremi, 2010.
Patrizia Brusarosco e Susanna Gemmo.
Patrizia Brusarosco e Susanna Gemmo in azienda.
Le opere della collezione alllestite negli uffici di Gemmo SpA.
Irene Gemmo con l'architetto Cinzia Dalla Pozza e Patrizia Brusarosco.
Gemmo SpA Sponsor tecnico per Alfredo Jaar, It is difficult, a cura di Gabi Scardi,
Hangar Bicocca, Milano, 2008-2009.
Gemmo SpA Sponsor tecnico per Ugo Rondinone, Giorni felici, a cura di Milovan Farronato, Galleria Civica, Modena, 2006-2007.
Nel 2019, per i 100 anni di Gemmo SpA, l'azienda è stata partner del Padiglione Italia - Nè questa, nè altra. La sfida del labirinto, a cura di Milovan Farronato - alla Biennale di Venezia.
Milovan Farronato racconta il progetto del Padiglione Italia agli ospiti di Gemmo SpA.
Invito per il ricevimento in occasione dei 100 anni di Gemmo SpA.
Susanna, Irene, Mauro e Corinna Gemmo al ricevimento in occasione del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2019.
Milovan Farronato e Patrizia Brusarosco ai 100 anni di Gemmo SpA.
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viafarini@viafarini.org