"Ci sono immagini che trasmettono il senso della storia, anche se non ricordiamo nulla delle battaglie, degli amori, dei personaggi che rappresentano. È normale, la memoria ingurgita.
Il corridoio a imbuto dove Laura Matei ha ridisegnato frammenti del passato è una specie di trachea attraverso la quale si è inghiottiti. I disegni sulle due pareti rischiano ad ogni passaggio: sono fatti con gessetti colorati e non sono fissati e il corridoio è molto stretto.
La fragilità è palpabile. Un tema ricorrente nel lavoro di Laura Matei, a volte lo evidenzia con il ricamo, o con una matita temperata senza rompere il guscio che si trasforma in una spirale elastica e fragilissima, o con pigmenti diluiti nell'acqua e disposti in sacchetti di plastica che coprono l'intero pavimento di una stanza…
Per questa mostra i disegni hanno la funzione di “flash di polvere colorata” con la quale Laura invita a fare storia, prestando attenzione alle tracce che ci restano addosso anche senza saperlo, alle perdite mai del tutto colmabili. Le immagini, riprodotte fedelmente, compongono un puzzle dove i colori guidano alla libertà del ricordo, alla fantasia necessaria per ricostruire la storia senza falsarla, cioè senza nascondere le tracce, le passioni, le perdite che ognuno imprime sia agli eventi personali che collettivi, sia all'esperienza del presente che al sentimento del passato. I colori, la precarietà dei gessetti, lo svolgimento sono di Laura, i ricordi che evocano sono di tutti, come avviene normalmente nella vita di uomini e donne".
Francesca Pasini
"Ci sono immagini che trasmettono il senso della storia, anche se non ricordiamo nulla delle battaglie, degli amori, dei personaggi che rappresentano. È normale, la memoria ingurgita.
Il corridoio a imbuto dove Laura Matei ha ridisegnato frammenti del passato è una specie di trachea attraverso la quale si è inghiottiti. I disegni sulle due pareti rischiano ad ogni passaggio: sono fatti con gessetti colorati e non sono fissati e il corridoio è molto stretto.
La fragilità è palpabile. Un tema ricorrente nel lavoro di Laura Matei, a volte lo evidenzia con il ricamo, o con una matita temperata senza rompere il guscio che si trasforma in una spirale elastica e fragilissima, o con pigmenti diluiti nell'acqua e disposti in sacchetti di plastica che coprono l'intero pavimento di una stanza…
Per questa mostra i disegni hanno la funzione di “flash di polvere colorata” con la quale Laura invita a fare storia, prestando attenzione alle tracce che ci restano addosso anche senza saperlo, alle perdite mai del tutto colmabili. Le immagini, riprodotte fedelmente, compongono un puzzle dove i colori guidano alla libertà del ricordo, alla fantasia necessaria per ricostruire la storia senza falsarla, cioè senza nascondere le tracce, le passioni, le perdite che ognuno imprime sia agli eventi personali che collettivi, sia all'esperienza del presente che al sentimento del passato. I colori, la precarietà dei gessetti, lo svolgimento sono di Laura, i ricordi che evocano sono di tutti, come avviene normalmente nella vita di uomini e donne".
Francesca Pasini
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