Per inaugurare la nuova stagione espositiva lo spazio Viafarini e la galleria francesca kaufmann hanno il piacere di presentare un doppio evento che vede protagonista l’artista Adrian Paci. Giovedì 16 settembre 2004, infatti, inaugureranno in contemporanea nei due spazi milanesi due mostre personali nelle quali l’artista esporrà i suoi ultimi lavori.
A Viafarini Adrian Paci presenta il video Turn on, un lavoro che parte da suggestioni diverse per approdare a conclusioni molto simili a quelle di Slowly, presentato alla galleria francesca kaufmann nello stesso periodo. In particolare i due video sono tenuti insieme da un sottile filo rosso, riconoscibile nell’atmosfera di sospensione che li accomuna, nell’estenuante sentimento di un’attesa non risolta. L’attesa, nel caso di Turn on, è quella di una ventina di uomini, tutti disoccupati, che si ritrovano quotidianamente a sedere sui gradini di una piazza di Shkoder, sperando che passi qualcuno che ha bisogno della loro forza lavoro. Immersi nel silenzio, sfilano uno per uno i volti segnati dalla fatica di questi uomini, che ci parlano con il solo sguardo delle loro storie personali, delle loro vite scandite dall’attesa, della loro energia inespressa. Fino a che l’inquadratura non si allarga, e ognuno dei singoli protagonisti accende un generatore elettrico che ha accanto a sé. I gesti sono lenti, quasi rituali, e dal silenzio iniziale si passa ad un rumore che mano a mano diventa frastuono assordante. Il quadro finale è toccante nella sua bellezza simbolica: ognuno di loro tiene in mano una grossa lampadina che, alimentata dai generatori accesi, irradia luce ed energia intorno a sé.
In occasione della sua seconda personale alla galleria francesca kaufmann, Adrian Paci presenta un lavoro di forte impatto poetico. Slowly è il titolo dell’opera centrale della mostra, un video che propone una riflessone sulle tensioni e i piccoli drammi interiori che si consumano nella quotidianità familiare. La scena è fissa: un tavolo imbandito per un normale pranzo, attorno al quale siedono una donna anziana e alcune figure maschili. Gli uomini parlano animatamente tra loro, lasciando ai margini della conversazione quella che si intuisce essere la loro madre e nonna. L’azione si svolge lentamente, si trascina, enfatizzata da un ritmo artificiale ottenuto con un sapiente uso dello slow-motion. La donna si guarda intorno, spaesata, cerca di capire cosa succede, cosa si stiano dicendo, cerca di decifrare dalle loro labbra quello che non è leggibile dalle loro azioni. Ma niente la aiuta a comprendere: appare isolata nella sua dolcezza e semplicità di donna d’altri tempi, sola con l’inquietudine che può derivare da uno stato di incomprensione dilatato nel tempo.
Seguirà all'inaugurazione party con special guest Steve Piccolo.
Adrian Paci nelle collezioni di MoMA - New York City
Per inaugurare la nuova stagione espositiva lo spazio Viafarini e la galleria francesca kaufmann hanno il piacere di presentare un doppio evento che vede protagonista l’artista Adrian Paci. Giovedì 16 settembre 2004, infatti, inaugureranno in contemporanea nei due spazi milanesi due mostre personali nelle quali l’artista esporrà i suoi ultimi lavori.
A Viafarini Adrian Paci presenta il video Turn on, un lavoro che parte da suggestioni diverse per approdare a conclusioni molto simili a quelle di Slowly, presentato alla galleria francesca kaufmann nello stesso periodo. In particolare i due video sono tenuti insieme da un sottile filo rosso, riconoscibile nell’atmosfera di sospensione che li accomuna, nell’estenuante sentimento di un’attesa non risolta. L’attesa, nel caso di Turn on, è quella di una ventina di uomini, tutti disoccupati, che si ritrovano quotidianamente a sedere sui gradini di una piazza di Shkoder, sperando che passi qualcuno che ha bisogno della loro forza lavoro. Immersi nel silenzio, sfilano uno per uno i volti segnati dalla fatica di questi uomini, che ci parlano con il solo sguardo delle loro storie personali, delle loro vite scandite dall’attesa, della loro energia inespressa. Fino a che l’inquadratura non si allarga, e ognuno dei singoli protagonisti accende un generatore elettrico che ha accanto a sé. I gesti sono lenti, quasi rituali, e dal silenzio iniziale si passa ad un rumore che mano a mano diventa frastuono assordante. Il quadro finale è toccante nella sua bellezza simbolica: ognuno di loro tiene in mano una grossa lampadina che, alimentata dai generatori accesi, irradia luce ed energia intorno a sé.
In occasione della sua seconda personale alla galleria francesca kaufmann, Adrian Paci presenta un lavoro di forte impatto poetico. Slowly è il titolo dell’opera centrale della mostra, un video che propone una riflessone sulle tensioni e i piccoli drammi interiori che si consumano nella quotidianità familiare. La scena è fissa: un tavolo imbandito per un normale pranzo, attorno al quale siedono una donna anziana e alcune figure maschili. Gli uomini parlano animatamente tra loro, lasciando ai margini della conversazione quella che si intuisce essere la loro madre e nonna. L’azione si svolge lentamente, si trascina, enfatizzata da un ritmo artificiale ottenuto con un sapiente uso dello slow-motion. La donna si guarda intorno, spaesata, cerca di capire cosa succede, cosa si stiano dicendo, cerca di decifrare dalle loro labbra quello che non è leggibile dalle loro azioni. Ma niente la aiuta a comprendere: appare isolata nella sua dolcezza e semplicità di donna d’altri tempi, sola con l’inquietudine che può derivare da uno stato di incomprensione dilatato nel tempo.
Seguirà all'inaugurazione party con special guest Steve Piccolo.
Adrian Paci nelle collezioni di MoMA - New York City
turn on, 2004, video, color, sound, 3'33''. still.
turn on, 2004, video, color, sound, 3'33''. still.
turn on, 2004, video, color, sound, 3'33''. still.
Slowly, 2004, (video), 04'00". still.
Social
Contatti
viafarini@viafarini.org