Ispirato da una frase di Gertrude Stein, il public program Do you know because I tell you so or do you know, do you know? occupa gli spazi di Viafarini DOCVA per quattro giorni con opere, performance e live-events.
Artisti invitati: Leone Contini, Curandi-Katz, Luca De Leva, Alessandro Di Pietro, Priscila Fernandes, Andreas Gedin, Riccardo Giacconi, Grossi Maglioni, Mirko Smerdel, Giulio Squillacciotti
Analizzando gli aspetti estetici e performativi, gli orizzonti immaginativi ed evocativi della parola scritta e parlata Do you know because I tell you so or do you know, do you know? trasforma l’evento artistico in una continua mise-en-discourse per raccontare storie della cultura popolare, rintracciare documenti dati per dispersi, riscrivere pagine di libri di storia ed invocare la presenza di personaggi scomparsi.
Dopo anni di ricerca ed interventi sul "campo" Leone Contini ci svela, con una cena-lecture, i segreti dell'agricoltura cinese nel contesto della diaspora sino-toscana; disegnando i confini di paesi lontani il duo Curandi-Katz ci racconta il mito della terra promessa tra ricordi familiari e storie fantastiche; via telefono Luca De Leva ci riferisce di scambi d'identità tra sconosciuti; con Yuppi A.! And that's enough! Alessandro Di Pietro commemora un’importante battaglia navale che ha segnato la storia dei nostri mari; tra gessetti colorati e lavagnette Priscila Fernandes ci dimostra l’infallibilità di ogni teorema scientifico; Andreas Gedin ci svela come persino un film muto possa essere raccontato a parole; mischiando anarchia, sonnambulismo e personaggi della tradizione marionettistica il radiodocumentario di Riccardo Giacconi ci riconduce nei luoghi di una Comune nella Colombia degli anni Settanta; attraverso un dispositivo spiritico che ripercorre la storia delle loro performance il duo Grossi Maglioni coinvolge il pubblico in una serie di eventi paranormali; con uno slideshow di fotografie mai presentato finora Mirko Smerdel ci mostra il vero oggetto di culto del pellegrinaggio a Lourdes; ed infine sullo sfondo di paesaggi Austriaci, Turchi e Iraniani Giulio Squillacciotti riporta alla luce la storia del famoso compositore Aghan Sarkis.
Tra memorie dimenticate e poi riportate alla luce, tra aneddoti personali e superstizioni popolari, Do you know because I tell you so or do you know, do you know? coinvolge il proprio pubblico in un incessante gioco di passa parola in cui finzione e realtà s’intrecciano indissolubilmente.
Programma performance-lecture e listening
8 Luglio
h 19.30: Grossi Maglioni, Dimostrazione di Cinque Dispositivi in Uno (performance)
h 20.30: Giulio Squillacciotti, Inside Stands to Outside as One to Infinite (performance)
10 luglio
h 19.30: Riccardo Giacconi, Indagación sobre la forma de los milagros (listening)
h 20.30: Leone Contini, Tosco-Cina (performance)
11 luglio
h 19.30: Alessandro Di Pietro, Yuppi A.! And that's enough!
h 20.30: Curandi-Katz, Diversi Tentativi di disegnare i confini delle patrie e delle terre promesse (performance)
inoltre in mostra
Luca De Leva, ThySelf
Priscila Fernandes, In Search of the Self
Andreas Gedin, So far so good
Mirko Smerdel, Sensual Hallucinations / Lourdes 1958
Ispirato da una frase di Gertrude Stein, il public program Do you know because I tell you so or do you know, do you know? occupa gli spazi di Viafarini DOCVA per quattro giorni con opere, performance e live-events.
Artisti invitati: Leone Contini, Curandi-Katz, Luca De Leva, Alessandro Di Pietro, Priscila Fernandes, Andreas Gedin, Riccardo Giacconi, Grossi Maglioni, Mirko Smerdel, Giulio Squillacciotti
Analizzando gli aspetti estetici e performativi, gli orizzonti immaginativi ed evocativi della parola scritta e parlata Do you know because I tell you so or do you know, do you know? trasforma l’evento artistico in una continua mise-en-discourse per raccontare storie della cultura popolare, rintracciare documenti dati per dispersi, riscrivere pagine di libri di storia ed invocare la presenza di personaggi scomparsi.
Dopo anni di ricerca ed interventi sul "campo" Leone Contini ci svela, con una cena-lecture, i segreti dell'agricoltura cinese nel contesto della diaspora sino-toscana; disegnando i confini di paesi lontani il duo Curandi-Katz ci racconta il mito della terra promessa tra ricordi familiari e storie fantastiche; via telefono Luca De Leva ci riferisce di scambi d'identità tra sconosciuti; con Yuppi A.! And that's enough! Alessandro Di Pietro commemora un’importante battaglia navale che ha segnato la storia dei nostri mari; tra gessetti colorati e lavagnette Priscila Fernandes ci dimostra l’infallibilità di ogni teorema scientifico; Andreas Gedin ci svela come persino un film muto possa essere raccontato a parole; mischiando anarchia, sonnambulismo e personaggi della tradizione marionettistica il radiodocumentario di Riccardo Giacconi ci riconduce nei luoghi di una Comune nella Colombia degli anni Settanta; attraverso un dispositivo spiritico che ripercorre la storia delle loro performance il duo Grossi Maglioni coinvolge il pubblico in una serie di eventi paranormali; con uno slideshow di fotografie mai presentato finora Mirko Smerdel ci mostra il vero oggetto di culto del pellegrinaggio a Lourdes; ed infine sullo sfondo di paesaggi Austriaci, Turchi e Iraniani Giulio Squillacciotti riporta alla luce la storia del famoso compositore Aghan Sarkis.
Tra memorie dimenticate e poi riportate alla luce, tra aneddoti personali e superstizioni popolari, Do you know because I tell you so or do you know, do you know? coinvolge il proprio pubblico in un incessante gioco di passa parola in cui finzione e realtà s’intrecciano indissolubilmente.
Programma performance-lecture e listening
8 Luglio
h 19.30: Grossi Maglioni, Dimostrazione di Cinque Dispositivi in Uno (performance)
h 20.30: Giulio Squillacciotti, Inside Stands to Outside as One to Infinite (performance)
10 luglio
h 19.30: Riccardo Giacconi, Indagación sobre la forma de los milagros (listening)
h 20.30: Leone Contini, Tosco-Cina (performance)
11 luglio
h 19.30: Alessandro Di Pietro, Yuppi A.! And that's enough!
h 20.30: Curandi-Katz, Diversi Tentativi di disegnare i confini delle patrie e delle terre promesse (performance)
inoltre in mostra
Luca De Leva, ThySelf
Priscila Fernandes, In Search of the Self
Andreas Gedin, So far so good
Mirko Smerdel, Sensual Hallucinations / Lourdes 1958
Alessandro Di Pietro
Yuppi A.! And that's enough!, 2013
brass, 200 x 60 cm
Foto Alice Pedroletti
Leone Contini
TOSCOCINA, Suburbs of Prato 2011-2013
libro d'artista, video, disegni su carta
Giulio Squillacciotti
Inside Stands to Outside as One to Infinite (performance)
Priscila Fernandes
video still In Search of the Self, 16'17'
colore, suono
Riccardo Giacconi
Indagación sobre la forma de los milagros, 61'
radio documentario
Curandi Katz
Several Attempts at Sewing the Borders of Homelands and Promised Lands, 2011-2012
vintage cotton and linen, dimensions varied, natural dyes using henna, tea, paprika, turmeric, charcoal (natural and daily elements typical to the lands)
exhibition view at Museum of Art, Ft. Lauderdale.
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