Gianluca Codeghini e Dario Bellini, unheard of cruelties

3 - 15 novembre 2011


ATLANTIC una storia vera: La fabbrica italiana di giocattoli produttrice delle serie di figure militari di tutti i tempi chiuse i battenti negli anni ‘80. Gli stampi originali furono in parte acquistati da un imprenditore iracheno che intendeva distribuirli nel proprio paese. A causa dell'invasione del Kuwait, che portò poi alla prima Guerra del Golfo, l'invio venne bloccato al confine e gli stampi rispediti a Milano. Da lì vennero mandati in Giordania e per alcuni anni se ne persero le tracce. In un momento di tregua arrivarono per vie traverse a destinazione, ma la fabbrica, con la seconda invasione dell’Iraq da parte di George W. Bush, fu distrutta da un bombardamento e dei soldatini, finiti per caso in una guerra vera, non si seppe più nulla... 

La composizione avanza, accompagna, attraversa l'evento con una propria strategia musicale e lo spartito risulta essere un vero e proprio campo di battaglia. L’ambiente è invaso da migliaia di soldatini bianchi, alti pochi centimetri, disseminati ovunque in posizione eretta, schierati, pronti a sfidarsi pur avendo la stessa appartenenza, la stessa divisa, tutti bianchi, tutti amici e tutti nemici. Due gattini randagi, senza patria, sono liberi di muoversi nella stanza, liberi di trastullarsi e di giocare con i soldatini. Allo stesso tempo appaiono teneri e crudeli. La performance musicale incalza la loro azione felina e dirompente. Il suono prodotto dagli intonarumori (di L. Russolo e U. Piatti) è stato campionato e fatto a pezzi enfatizzando soprattutto le fasi di attacco e decay con un uso improprio dello strumento e impostando la struttura narrativa su una progressione ritmica. Il suono analogico degli intonarumori si fonde con la produzione di rumore digitale e il tutto ricorda un rantolo di gatto che fa le fusa, un suono dalla pancia, emesso da dentro e intriso di corpo, confuso con la materia che lo genera. Ferocia e dolcezza dell'indifferenza. Siamo certi di odiare la violenza? 


Gianluca Codeghini

La realizzazione dell’opera è stata resa possible grazie al patrocinio del MART – Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, nei cui locali Gianluca Codeghini e Dario Bellini hanno effettuato le campionature, registrato la performance e realizzato la video installazione, nel corso del 2007. Inoltre, fondamentali per la produzione sono stati Pietro Velardo che ha materialmente costruito le macchine intonarumori su appunti e disegni originali di Luigi Russolo e Ugo Piatti e NEXUS Atlantic, sponsor tecnico del progetto.

Con il contributo di Fondazione Cariplo e Gemmo spa. Sponsor tecnico: Atlantic

Gianluca Codeghini e Dario Bellini, unheard of cruelties

3 - 15 novembre 2011


ATLANTIC una storia vera: La fabbrica italiana di giocattoli produttrice delle serie di figure militari di tutti i tempi chiuse i battenti negli anni ‘80. Gli stampi originali furono in parte acquistati da un imprenditore iracheno che intendeva distribuirli nel proprio paese. A causa dell'invasione del Kuwait, che portò poi alla prima Guerra del Golfo, l'invio venne bloccato al confine e gli stampi rispediti a Milano. Da lì vennero mandati in Giordania e per alcuni anni se ne persero le tracce. In un momento di tregua arrivarono per vie traverse a destinazione, ma la fabbrica, con la seconda invasione dell’Iraq da parte di George W. Bush, fu distrutta da un bombardamento e dei soldatini, finiti per caso in una guerra vera, non si seppe più nulla... 

La composizione avanza, accompagna, attraversa l'evento con una propria strategia musicale e lo spartito risulta essere un vero e proprio campo di battaglia. L’ambiente è invaso da migliaia di soldatini bianchi, alti pochi centimetri, disseminati ovunque in posizione eretta, schierati, pronti a sfidarsi pur avendo la stessa appartenenza, la stessa divisa, tutti bianchi, tutti amici e tutti nemici. Due gattini randagi, senza patria, sono liberi di muoversi nella stanza, liberi di trastullarsi e di giocare con i soldatini. Allo stesso tempo appaiono teneri e crudeli. La performance musicale incalza la loro azione felina e dirompente. Il suono prodotto dagli intonarumori (di L. Russolo e U. Piatti) è stato campionato e fatto a pezzi enfatizzando soprattutto le fasi di attacco e decay con un uso improprio dello strumento e impostando la struttura narrativa su una progressione ritmica. Il suono analogico degli intonarumori si fonde con la produzione di rumore digitale e il tutto ricorda un rantolo di gatto che fa le fusa, un suono dalla pancia, emesso da dentro e intriso di corpo, confuso con la materia che lo genera. Ferocia e dolcezza dell'indifferenza. Siamo certi di odiare la violenza? 


Gianluca Codeghini

La realizzazione dell’opera è stata resa possible grazie al patrocinio del MART – Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, nei cui locali Gianluca Codeghini e Dario Bellini hanno effettuato le campionature, registrato la performance e realizzato la video installazione, nel corso del 2007. Inoltre, fondamentali per la produzione sono stati Pietro Velardo che ha materialmente costruito le macchine intonarumori su appunti e disegni originali di Luigi Russolo e Ugo Piatti e NEXUS Atlantic, sponsor tecnico del progetto.

Con il contributo di Fondazione Cariplo e Gemmo spa. Sponsor tecnico: Atlantic

Still da video

unheard of cruelties, crudeltà inaudite

unheard of cruelties, crudeltà inaudite

Gianluca Codeghini
Artists doc Project