Difficile dire qualcosa sul tempo senza proiettarsi nel passato o nel futuro, “il suo corso non è senza traccia sui nostri sensi”, scriveva Agostino d’Ippona nelle sue Confessioni. Nei suoi diversi usi la fotografia permette di riflettere anche su questi aspetti. Inafferrabile, il tempo è infatti condizione necessaria tanto per la produzione di immagini che restituiscono singoli momenti quanto per le stesse possibilità poetiche della fotografia che consentono di guardare all’accaduto o a ciò che potrebbe accadere. Ma per rendere condivisibili le memorie storiche e artistiche che la fotografia permette di elaborare, oltre all’archivio – lo spazio deputato alla loro conservazione – è altrettanto decisivo il catalogo – lo strumento di raccolta e selezione che rende riconoscibili le pose del tempo.
Il rapporto tra il tempo e la sua tracciabilità sarà affrontato da prospettive diverse, attraverso interventi che cercheranno di indagare i legami tra fotografia, memoria e catalogo; la riattivazione dell’archivio attraverso l’esperienza delle residenze d’artista; le possibilità sceniche e narrative della elaborazione fotografica; il potenziale mnemonico della fotografia; il rapporto tra tempo e pratiche artistiche.
Programma
15:00-15:30 Carlo Birrozzi (Direttore, ICCD – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione)
Il catalogo e gli spazi della memoria
15:30-16:00 Francesca Fabiani (Curatrice Fotografia Contemporanea, ICCD – Istituto Centrale per il catalogo e la Documentazione)
Artisti in residenza
16:00-16:30 Paolo Ventura (artista)
L’obiettivo immaginario
Q/A TIME 16:30-16:45
PAUSA 16:45-17:00
17:00-17:30 Nuvola Ravera (artista)
Il meno fotografico
17:30-18:00 Davide Dal Sasso (Università di Torino)
L’inafferrabilità del tempo e le pratiche artistiche
Carlo Birrozzi Direttore dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. È stato funzionario architetto presso la Soprintendenza per i beni architettonici ed il paesaggio di Milano, ha lavorato alla Direzione Generale per l’architettura e l’arte contemporanea e all’Istituto Centrale del Restauro. È stato soprintendente per i beni architettonici del Molise, a Bari e nelle Marche. Tra le sue pubblicazioni: Identità, un cantiere per il futuro in "Ricomporre l'identità. Terremoto, Città e Beni Culturali della Chiesa", Artemide 2017; Cura del catalogo della mostra Facciamo presto! Marche 2016-2017. Tesori salvati, tesori da salvare opere provenienti dai territori colpiti dal sisma; L’arte pubblica nello spazio urbano – committenti, artisti, fruitori, a cura di Carlo Birrozzi e Marina Pugliese, Bruno Mondadori – Milano 2007; Le superfici policrome di Palazzo Besta: un punto d’incontro fra ricerca e restauro – in “Lo stato dell’arte 2” atti del II convegno nazionale del gruppo italiano dell’International Institut for Conservation – Genova settembre 2004. Ha curato le mostre: Terre in movimento – mostra fotografica di P. De Pietri, O. Barbieri e P. Noordkamp - Chiesa di S. Gregorio illuminatore - Ancona, 14.12.2018- 03.03.2019 Museo MAXXI – Roma, 11.05.2019 – 01.09.2019 cura della mostra con Pippo Ciorra e Cristiana Colli; In Alto Arte sui ponteggi - Soprintendenza BAP Milano 12437 del 22.06.002 Facciamo presto! Marche 2016-2017. Tesori salvati, tesori da salvare opere provenienti dai territori colpiti dal sisma - Galleria degli Uffizi – Firenze Dal 28/03/2017 al 30/07/2017 – cura della mostra con Gabriele Barucca.
Francesca Fabiani Storico dell’arte, curatore e conservatore museale specializzata in Fotografia, lavora da oltre 30 anni in ambito culturale e istituzionale. Attualmente è responsabile dell’Area Fotografia dell’ICCD a Roma (Ministero della Cultura) e curatore dei progetti sul contemporaneo: committenze, residenze d’artista, progetti di formazione, acquisizioni, eventi, mostre e pubblicazioni. Per 15 anni è stata curatore per la fotografia al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, avviando la costituzione delle collezioni e la programmazione culturale sulla fotografia. Dal 1989 ha curato e/o organizzato oltre 80 mostre di arte, architettura e fotografia presso istituzioni pubbliche e private tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, il MAXXI e l’ICCD a Roma, la Biennale di Venezia, il Festival di Spoleto, il CIVA di Bruxelles, l’Istituto italiano di Cultura di Parigi, l’Accademia di Francia_Villa Medici, l’Istituto Moreira Salles di Sao Paulo e Rio de Janeiro in Brasile, il Centro Culturale Recoleta di Buenos Aires, il Centro RossPhoto a San Pietroburgo, il MMAM di Mosca. Ha curato diversi cataloghi e libri e contribuito con saggi e articoli a varie pubblicazioni tra cui: Paolo Ventura, La gamba ritrovata (Danilo Montanari Editore 2020); Mario Cresci, L’oro del tempo (Postcart 2020); Nicola Nunziata, Album (Fw.books, Amsterdam 2019); Luigi Ghirri. Pensare per immagini (Electa, Milano 2013); Olivo Barbieri. Immagini 1978-2014 (Marsilio, 2014); Fotografia. MAXXI Architettura. Le collezioni (Electa 2010); Atlante italiano007: rischio paesaggio (Electa, Milano 2007). Insegna presso Fondazione Modena Arti Visive (Master di II Livello per Curatori di Fotografia). È membro del Consiglio Direttivo della SISF_Società Italiana per lo Studio della Fotografia. Vive a Roma.
Paolo Ventura è uno degli artisti italiani più riconosciuti e apprezzati in Italia e all’estero, noto per la sua capacità di dare vita a mondi immaginari ma verosimili attraverso l’ibridazione di diverse tecniche artistiche: dalla fotografa al disegno al modellismo alla pittura al collage. Il suo percorso artistico prende avvio negli anni Duemila quando, abbandonata l’esperienza professionale nell’ambito della fotografia di moda, da Milano si trasferisce a New York per dedicarsi alla propria ricerca. Sin dai primi lavori unisce una grande capacità manuale a una visione poetica del mondo, costruendo scenografie all’interno delle quali prendono vita brevi storie fiabesche e surreali, immortalate poi dalla macchina fotografica. Con «War Souvenir» (2005), rielaborazione delle atmosfere della Prima Guerra Mondiale attraverso piccoli set teatrali e burattini, ottiene i primi importanti riconoscimenti, come l’inserimento all’interno del documentario della BBC «The Genius of Photography» nel 2007. Dopo dieci anni negli Stati Uniti, rientra in Italia dove realizza alcuni dei suoi progetti più celebri, all’interno dei quali mescola fotografia, pittura, scultura e teatro. Ha esposto in gallerie e musei in tutto il mondo. Tra i suoi libri: War Souvenir (2006), Winter Stories (2009), L’Automa (2011), Short Stories (2016), Quarantine Diary (2020). Nel 2020 è stata pubblicata la monografia Paolo Ventura: Photographs and Drawings. Il suo lavoro è presente nelle collezioni del Boston Museum of Fine Arts, della Phillips Collection di Washington, della Maison européenne de la photographie di Parigi e del MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Ha partecipato al Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011.
Nuvola Ravera ha svolto i suoi studi presso le Accademie di Belle Arti di Genova e di Brera, la Cfp Bauer di Milano, la Hochschule für Grafik und Buchkunst di Lipsia e l’Università Iuav di Venezia. Attualmente frequenta la scuola libera di filosofia di Trieste. È stata nominata dalla rivista Artribune migliore giovane artista italiana del 2017. Tra i suoi ultimi progetti vi è Soap Opera, architettura in sapone che ad ogni esposizione viene lavata via in un gesto performativo ridiscutendo i concetti di igiene, cura e patrimonio; realizzato in collaborazione con l’architetto Giuseppe Ricupero è stato vincitore del Combat Prize scultura e del Premio MIbact/ Siae “Sillumina” (2017). Ha esposto e collaborato con varie istituzioni, tra le quali: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; MACRO Asilo, Roma; Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce di Genova; Il Lanificio ‒ Made in Cloister, Napoli, International Alliance of Inhabitant World Social Forum Tunisi; Fondazione BLM, Venezia; il Museo di Aveiro; Atelierhaus Salzamt, Linz; Fabbrica del Vapore, Milano; La Station, Gagliano del Capo; Museo Fattori Livorno.
Davide Dal Sasso è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, socio di SIE (Società Italiana d’Estetica) e di NSA (The Nordic Society for Aesthetics). Le sue ricerche vertono sul rapporto tra filosofia e arti contemporanee, con particolare interesse per la natura delle pratiche artistiche e per i temi dell’espressione e della rappresentazione. È il curatore di Dialoghi di Estetica, rubrica di filosofia e arte pubblicata dal 2012 sulla rivista Artribune e l’ideatore di Combinare combinazioni - Laboratorio di filosofia con e per artiste e artisti e di Fare arte: laboratorio di filosofia applicata. Ha tenuto seminari, talk e lezioni in musei e istituzioni di ricerca artistica (tra i quali: Museo MADRE, Napoli; Castello di Rivoli Museo di Arte Contemporanea; NABA - Nuova Accademia di Belle Arti, Milano; Archivio Viafarini, Milano; Accademia di Belle Arti G. Carrara, Bergamo; Gallerie delle Prigioni, Treviso) e in università (Università di Genova; Politecnico di Milano; Università di Torino; Uppsala University; Politecnico di Torino; Anton Bruckner Private University, Linz). Ha pubblicato diversi articoli su temi di estetica, arte contemporanea e filosofia dell’arte. È l’autore dei libri Nel segno dell’essenziale. L’arte dopo il concettualismo (Rosenberg & Sellier, 2020) e di The Ground Zero of the Arts: Rules, Processes, Forms (Brill, 2021).
Difficile dire qualcosa sul tempo senza proiettarsi nel passato o nel futuro, “il suo corso non è senza traccia sui nostri sensi”, scriveva Agostino d’Ippona nelle sue Confessioni. Nei suoi diversi usi la fotografia permette di riflettere anche su questi aspetti. Inafferrabile, il tempo è infatti condizione necessaria tanto per la produzione di immagini che restituiscono singoli momenti quanto per le stesse possibilità poetiche della fotografia che consentono di guardare all’accaduto o a ciò che potrebbe accadere. Ma per rendere condivisibili le memorie storiche e artistiche che la fotografia permette di elaborare, oltre all’archivio – lo spazio deputato alla loro conservazione – è altrettanto decisivo il catalogo – lo strumento di raccolta e selezione che rende riconoscibili le pose del tempo.
Il rapporto tra il tempo e la sua tracciabilità sarà affrontato da prospettive diverse, attraverso interventi che cercheranno di indagare i legami tra fotografia, memoria e catalogo; la riattivazione dell’archivio attraverso l’esperienza delle residenze d’artista; le possibilità sceniche e narrative della elaborazione fotografica; il potenziale mnemonico della fotografia; il rapporto tra tempo e pratiche artistiche.
Programma
15:00-15:30 Carlo Birrozzi (Direttore, ICCD – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione)
Il catalogo e gli spazi della memoria
15:30-16:00 Francesca Fabiani (Curatrice Fotografia Contemporanea, ICCD – Istituto Centrale per il catalogo e la Documentazione)
Artisti in residenza
16:00-16:30 Paolo Ventura (artista)
L’obiettivo immaginario
Q/A TIME 16:30-16:45
PAUSA 16:45-17:00
17:00-17:30 Nuvola Ravera (artista)
Il meno fotografico
17:30-18:00 Davide Dal Sasso (Università di Torino)
L’inafferrabilità del tempo e le pratiche artistiche
Carlo Birrozzi Direttore dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. È stato funzionario architetto presso la Soprintendenza per i beni architettonici ed il paesaggio di Milano, ha lavorato alla Direzione Generale per l’architettura e l’arte contemporanea e all’Istituto Centrale del Restauro. È stato soprintendente per i beni architettonici del Molise, a Bari e nelle Marche. Tra le sue pubblicazioni: Identità, un cantiere per il futuro in "Ricomporre l'identità. Terremoto, Città e Beni Culturali della Chiesa", Artemide 2017; Cura del catalogo della mostra Facciamo presto! Marche 2016-2017. Tesori salvati, tesori da salvare opere provenienti dai territori colpiti dal sisma; L’arte pubblica nello spazio urbano – committenti, artisti, fruitori, a cura di Carlo Birrozzi e Marina Pugliese, Bruno Mondadori – Milano 2007; Le superfici policrome di Palazzo Besta: un punto d’incontro fra ricerca e restauro – in “Lo stato dell’arte 2” atti del II convegno nazionale del gruppo italiano dell’International Institut for Conservation – Genova settembre 2004. Ha curato le mostre: Terre in movimento – mostra fotografica di P. De Pietri, O. Barbieri e P. Noordkamp - Chiesa di S. Gregorio illuminatore - Ancona, 14.12.2018- 03.03.2019 Museo MAXXI – Roma, 11.05.2019 – 01.09.2019 cura della mostra con Pippo Ciorra e Cristiana Colli; In Alto Arte sui ponteggi - Soprintendenza BAP Milano 12437 del 22.06.002 Facciamo presto! Marche 2016-2017. Tesori salvati, tesori da salvare opere provenienti dai territori colpiti dal sisma - Galleria degli Uffizi – Firenze Dal 28/03/2017 al 30/07/2017 – cura della mostra con Gabriele Barucca.
Francesca Fabiani Storico dell’arte, curatore e conservatore museale specializzata in Fotografia, lavora da oltre 30 anni in ambito culturale e istituzionale. Attualmente è responsabile dell’Area Fotografia dell’ICCD a Roma (Ministero della Cultura) e curatore dei progetti sul contemporaneo: committenze, residenze d’artista, progetti di formazione, acquisizioni, eventi, mostre e pubblicazioni. Per 15 anni è stata curatore per la fotografia al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, avviando la costituzione delle collezioni e la programmazione culturale sulla fotografia. Dal 1989 ha curato e/o organizzato oltre 80 mostre di arte, architettura e fotografia presso istituzioni pubbliche e private tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, il MAXXI e l’ICCD a Roma, la Biennale di Venezia, il Festival di Spoleto, il CIVA di Bruxelles, l’Istituto italiano di Cultura di Parigi, l’Accademia di Francia_Villa Medici, l’Istituto Moreira Salles di Sao Paulo e Rio de Janeiro in Brasile, il Centro Culturale Recoleta di Buenos Aires, il Centro RossPhoto a San Pietroburgo, il MMAM di Mosca. Ha curato diversi cataloghi e libri e contribuito con saggi e articoli a varie pubblicazioni tra cui: Paolo Ventura, La gamba ritrovata (Danilo Montanari Editore 2020); Mario Cresci, L’oro del tempo (Postcart 2020); Nicola Nunziata, Album (Fw.books, Amsterdam 2019); Luigi Ghirri. Pensare per immagini (Electa, Milano 2013); Olivo Barbieri. Immagini 1978-2014 (Marsilio, 2014); Fotografia. MAXXI Architettura. Le collezioni (Electa 2010); Atlante italiano007: rischio paesaggio (Electa, Milano 2007). Insegna presso Fondazione Modena Arti Visive (Master di II Livello per Curatori di Fotografia). È membro del Consiglio Direttivo della SISF_Società Italiana per lo Studio della Fotografia. Vive a Roma.
Paolo Ventura è uno degli artisti italiani più riconosciuti e apprezzati in Italia e all’estero, noto per la sua capacità di dare vita a mondi immaginari ma verosimili attraverso l’ibridazione di diverse tecniche artistiche: dalla fotografa al disegno al modellismo alla pittura al collage. Il suo percorso artistico prende avvio negli anni Duemila quando, abbandonata l’esperienza professionale nell’ambito della fotografia di moda, da Milano si trasferisce a New York per dedicarsi alla propria ricerca. Sin dai primi lavori unisce una grande capacità manuale a una visione poetica del mondo, costruendo scenografie all’interno delle quali prendono vita brevi storie fiabesche e surreali, immortalate poi dalla macchina fotografica. Con «War Souvenir» (2005), rielaborazione delle atmosfere della Prima Guerra Mondiale attraverso piccoli set teatrali e burattini, ottiene i primi importanti riconoscimenti, come l’inserimento all’interno del documentario della BBC «The Genius of Photography» nel 2007. Dopo dieci anni negli Stati Uniti, rientra in Italia dove realizza alcuni dei suoi progetti più celebri, all’interno dei quali mescola fotografia, pittura, scultura e teatro. Ha esposto in gallerie e musei in tutto il mondo. Tra i suoi libri: War Souvenir (2006), Winter Stories (2009), L’Automa (2011), Short Stories (2016), Quarantine Diary (2020). Nel 2020 è stata pubblicata la monografia Paolo Ventura: Photographs and Drawings. Il suo lavoro è presente nelle collezioni del Boston Museum of Fine Arts, della Phillips Collection di Washington, della Maison européenne de la photographie di Parigi e del MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Ha partecipato al Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011.
Nuvola Ravera ha svolto i suoi studi presso le Accademie di Belle Arti di Genova e di Brera, la Cfp Bauer di Milano, la Hochschule für Grafik und Buchkunst di Lipsia e l’Università Iuav di Venezia. Attualmente frequenta la scuola libera di filosofia di Trieste. È stata nominata dalla rivista Artribune migliore giovane artista italiana del 2017. Tra i suoi ultimi progetti vi è Soap Opera, architettura in sapone che ad ogni esposizione viene lavata via in un gesto performativo ridiscutendo i concetti di igiene, cura e patrimonio; realizzato in collaborazione con l’architetto Giuseppe Ricupero è stato vincitore del Combat Prize scultura e del Premio MIbact/ Siae “Sillumina” (2017). Ha esposto e collaborato con varie istituzioni, tra le quali: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; MACRO Asilo, Roma; Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce di Genova; Il Lanificio ‒ Made in Cloister, Napoli, International Alliance of Inhabitant World Social Forum Tunisi; Fondazione BLM, Venezia; il Museo di Aveiro; Atelierhaus Salzamt, Linz; Fabbrica del Vapore, Milano; La Station, Gagliano del Capo; Museo Fattori Livorno.
Davide Dal Sasso è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, socio di SIE (Società Italiana d’Estetica) e di NSA (The Nordic Society for Aesthetics). Le sue ricerche vertono sul rapporto tra filosofia e arti contemporanee, con particolare interesse per la natura delle pratiche artistiche e per i temi dell’espressione e della rappresentazione. È il curatore di Dialoghi di Estetica, rubrica di filosofia e arte pubblicata dal 2012 sulla rivista Artribune e l’ideatore di Combinare combinazioni - Laboratorio di filosofia con e per artiste e artisti e di Fare arte: laboratorio di filosofia applicata. Ha tenuto seminari, talk e lezioni in musei e istituzioni di ricerca artistica (tra i quali: Museo MADRE, Napoli; Castello di Rivoli Museo di Arte Contemporanea; NABA - Nuova Accademia di Belle Arti, Milano; Archivio Viafarini, Milano; Accademia di Belle Arti G. Carrara, Bergamo; Gallerie delle Prigioni, Treviso) e in università (Università di Genova; Politecnico di Milano; Università di Torino; Uppsala University; Politecnico di Torino; Anton Bruckner Private University, Linz). Ha pubblicato diversi articoli su temi di estetica, arte contemporanea e filosofia dell’arte. È l’autore dei libri Nel segno dell’essenziale. L’arte dopo il concettualismo (Rosenberg & Sellier, 2020) e di The Ground Zero of the Arts: Rules, Processes, Forms (Brill, 2021).
Social
Contatti
viafarini@viafarini.org