Nikita Kadan, Everybody wants to live by the sea

25 giugno - 18 luglio 2014
a cura di Silvia Franceschini
Viafarini DOCVA presenta la ricerca di Nikita Kadan (Kiev, 1982). La mostra è a cura di Silvia Franceschini con il supporto di Victor Pinchuk Foundation all’interno della cornice della residenza VIR Viafarini-in-residence. L’inaugurazione è preceduta da una conversazione con l'artista che illustrerà il suo lavoro sullo sfondo della prima versione installativa della ricerca in progress Everybody wants to live by the sea. Nella sua ricerca sul territorio della Crimea, balzata all'attenzione internazionale a causa dei recenti eventi di violenza, Nikita Kadan scava nel passato di questa terra da sempre oggetto di controversie. Memorie nascoste di popoli, nazioni e stati in lotta per il possesso della penisola si fondono insieme ai ricordi personali dell'artista in un display semi-documentario di immagini e forme architettoniche che racconta la storia presente del territorio, il suo passato e, di conseguenza, il suo futuro. Storicamente la Crimea è stata sede di diversi gruppi etnici e religiosi. Uno di loro, i Tatari di Crimea, fu deportato nel 1944 dalla penisola per ordine di Stalin come forma di punizione collettiva per la sua presunta collaborazione con il regime di occupazione nazista. La deportazione è rimasta il retroterra vergognoso di una delle più famose località turistiche sovietiche, un paradiso situato tra il Mar Nero e Mar d'Azov. Dopo la caduta dell'Unione Sovietica, i Tatari di Crimea sono tornati nella loro patria e hanno iniziato a ri-occupare il territorio con insediamenti auto-costruiti. Questi fragili rifugi architettonici sono spesso lasciati incompiuti o sono distrutti dalle autorità locali guidati da una nuova ondata di xenofobia nei confronti dei Tatari che sono ancora oggetto di esclusione nella nuova "Crimea Russa". Kadan interpone disegni delle forme geometriche di architettura modernista, che richiamano alla mente il paradiso sovietico della Crimea, costruito sul territorio dei Tatari dopo la sua pulizia etnica, tra le fotografie documentarie degli insediamenti. L'insediamento diventa uno scheletro su cui una nuova società sta attualmente emergendo, guidata da un nuovo idealismo nazionale che assomiglia sospettosamente a quello sovietico. Un profilo sottile in neon definisce la Crimea come isola autonoma che diviene oggetto di manipolazione da parte di diversi interessi geopolitici. Il romanzo di fantascienza L'isola di Crimea, scritto da Vassily Aksyonov nel 1979, immagina una storia alternativa in cui la guerra civile russa si conclude con le forze zariste in grado di mantenere questo residuato meridionale del vecchio impero. Il romanzo termina con l'annessione russa della Crimea, dopo che i suoi stessi cittadini ne hanno richiesto l’invasione, quasi a predire l'attuale scenario politico. L'utopia socialista della Crimea viene ricostruita da un display documentario con una raccolta di immagini che spaziano dal 1960 al 1980 e opuscoli che rappresentano l'infrastruttura modernista per il tempo libero e per il benessere - sanatori, alberghi, ristoranti, spiagge e piscine - così come la vita felice dei turisti provenienti dalle repubbliche sovietiche. Le fotografie sono state realizzate dall'agenzia Tass (acronimo di Telegraph Agency dell'Unione Sovietica) e utilizzate per pubblicizzare la Crimea come destinazione turistica dell'Unione Sovietica. Nikita Kadan (1982, Kiev) vive e lavora a Kiev. Diplomatosi presso la National Academy of Fine Art a Kiev dove ha studiato Monumental Painting. Dal 2004, è membro del gruppo R.E.P. (Revolutionary Experimental Space) e co-fondatore e membro del gruppo di attivismo e curatela HudRada. Nikita Kadan ha esposto presso Palazzo Reale a Milan, presso Deutsches Historisches Museum a Berlino, presso Zamek Ujazdowski Art Centre a Varsavia e presso il Museo d'Arte Nazionale di Kiev. La sua opera "Procedure Room" è stata acquisita nella collezione del Pinakothek der Moderne a Monaco di Baviera. Nel 2011 è stato insignito del Pinchuk ArtPrize e nel 2012 e 2014 è stato finalista del Future Generation ArtPrize. Con il contributo di Fondazione Cariplo e Gemmo spa. Con il supporto di Victor Pinchuk Foundation e la collaborazione di Associazione Italia Russia (Milano).

Nikita Kadan, Everybody wants to live by the sea

25 giugno - 18 luglio 2014
a cura di Silvia Franceschini
Viafarini DOCVA presenta la ricerca di Nikita Kadan (Kiev, 1982). La mostra è a cura di Silvia Franceschini con il supporto di Victor Pinchuk Foundation all’interno della cornice della residenza VIR Viafarini-in-residence. L’inaugurazione è preceduta da una conversazione con l'artista che illustrerà il suo lavoro sullo sfondo della prima versione installativa della ricerca in progress Everybody wants to live by the sea. Nella sua ricerca sul territorio della Crimea, balzata all'attenzione internazionale a causa dei recenti eventi di violenza, Nikita Kadan scava nel passato di questa terra da sempre oggetto di controversie. Memorie nascoste di popoli, nazioni e stati in lotta per il possesso della penisola si fondono insieme ai ricordi personali dell'artista in un display semi-documentario di immagini e forme architettoniche che racconta la storia presente del territorio, il suo passato e, di conseguenza, il suo futuro. Storicamente la Crimea è stata sede di diversi gruppi etnici e religiosi. Uno di loro, i Tatari di Crimea, fu deportato nel 1944 dalla penisola per ordine di Stalin come forma di punizione collettiva per la sua presunta collaborazione con il regime di occupazione nazista. La deportazione è rimasta il retroterra vergognoso di una delle più famose località turistiche sovietiche, un paradiso situato tra il Mar Nero e Mar d'Azov. Dopo la caduta dell'Unione Sovietica, i Tatari di Crimea sono tornati nella loro patria e hanno iniziato a ri-occupare il territorio con insediamenti auto-costruiti. Questi fragili rifugi architettonici sono spesso lasciati incompiuti o sono distrutti dalle autorità locali guidati da una nuova ondata di xenofobia nei confronti dei Tatari che sono ancora oggetto di esclusione nella nuova "Crimea Russa". Kadan interpone disegni delle forme geometriche di architettura modernista, che richiamano alla mente il paradiso sovietico della Crimea, costruito sul territorio dei Tatari dopo la sua pulizia etnica, tra le fotografie documentarie degli insediamenti. L'insediamento diventa uno scheletro su cui una nuova società sta attualmente emergendo, guidata da un nuovo idealismo nazionale che assomiglia sospettosamente a quello sovietico. Un profilo sottile in neon definisce la Crimea come isola autonoma che diviene oggetto di manipolazione da parte di diversi interessi geopolitici. Il romanzo di fantascienza L'isola di Crimea, scritto da Vassily Aksyonov nel 1979, immagina una storia alternativa in cui la guerra civile russa si conclude con le forze zariste in grado di mantenere questo residuato meridionale del vecchio impero. Il romanzo termina con l'annessione russa della Crimea, dopo che i suoi stessi cittadini ne hanno richiesto l’invasione, quasi a predire l'attuale scenario politico. L'utopia socialista della Crimea viene ricostruita da un display documentario con una raccolta di immagini che spaziano dal 1960 al 1980 e opuscoli che rappresentano l'infrastruttura modernista per il tempo libero e per il benessere - sanatori, alberghi, ristoranti, spiagge e piscine - così come la vita felice dei turisti provenienti dalle repubbliche sovietiche. Le fotografie sono state realizzate dall'agenzia Tass (acronimo di Telegraph Agency dell'Unione Sovietica) e utilizzate per pubblicizzare la Crimea come destinazione turistica dell'Unione Sovietica. Nikita Kadan (1982, Kiev) vive e lavora a Kiev. Diplomatosi presso la National Academy of Fine Art a Kiev dove ha studiato Monumental Painting. Dal 2004, è membro del gruppo R.E.P. (Revolutionary Experimental Space) e co-fondatore e membro del gruppo di attivismo e curatela HudRada. Nikita Kadan ha esposto presso Palazzo Reale a Milan, presso Deutsches Historisches Museum a Berlino, presso Zamek Ujazdowski Art Centre a Varsavia e presso il Museo d'Arte Nazionale di Kiev. La sua opera "Procedure Room" è stata acquisita nella collezione del Pinakothek der Moderne a Monaco di Baviera. Nel 2011 è stato insignito del Pinchuk ArtPrize e nel 2012 e 2014 è stato finalista del Future Generation ArtPrize. Con il contributo di Fondazione Cariplo e Gemmo spa. Con il supporto di Victor Pinchuk Foundation e la collaborazione di Associazione Italia Russia (Milano).

Veduta dell'installazione
Foto di Davide Tremolada

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Foto di Davide Tremolada

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Nikita Kadan (Ukraine), one of 21 artists nominated for the Future Generation Art Prize 2014
PinchukArtCentre

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